29 ottobre 2013

A proposito di diritto europeo e di sharī`a

La Russia di Putin passa dal diritto europeo alla sharī`a?

"Novaja gazeta", 26-10-2013, 16.43.00
La barbarie nella legge

Con "emendamenti" poco notevoli approvati venerdì dalla Duma su iniziativa del presidente inizia la trasformazione del diritto russo in sharī´a

Sappiamo cos'è la guerra e quali sono le sue conseguenze, abbiamo e abbiamo avuto la sfortuna di vederlo. Capiamo cos'è il terrorismo, il cui scopo è la vendetta e (o) l'intimidazione delle persone, tra cui e perfino in primo luogo quelle che non hanno a che fare con questa guerra. Ricordiamo il "caso del colonnello Budanov" [1] e siamo pronti a guardare in faccia il fatto che la violenza verso le persone vicine al nemico militare è una cosa deviata psicologicamente, ma quotidiana in guerra.

La vendetta e (o) l'intimidazione degli "infedeli" viene elevata a eroismo religioso in quelle versioni dell'Islam che i terroristi professano sinceramente o con cui si coprono. Ma la Russia, che si ritiene, a livello di propaganda ufficiale, un paese cristiano, finora non si era decisa ad elevare a legge un simile principio. Ma venerdì sera la Duma su iniziativa del presidente ha approvato in seconda e terza lettura il disegno di legge n° 347667-6 "Sull'introduzione di mutamenti in alcuni atti legislativi della Federazione Russa".

Secondo questi mutamenti, l'articolo 18 della Legge Federale del 6 marzo 2006 "Sulla lotta al terrorismo" è stato integrato dalla parte 1-1, secondo cui: "Il risarcimento del danno, incluso il danno morale, causato da un atto terroristico si compie (…) a spese della persona che ha compiuto l'atto terroristico, come pure a spese dei suoi parenti prossimi, dei parenti e delle persone vicine in presenza di sufficienti basi per supporre che denaro, valori e altre proprietà siano stati ottenuti da questi in conseguenza dell'attività terroristica (…)".
Tuttavia il terrorismo non è affatto un'attività imprenditoriale e il terrorista kamikaze conta di finire in paradiso, non di avere una ricompensa terrena. Perciò qui le "basi sufficienti per supporre…" eccetera sono solo una riverenza ipocrita verso l'Europa cristiana, che in tal modo la "Rus' [2] ortodossa" saluta.
L'istituto della responsabilità di terzi è noto nel diritto contrattuale – per esempio, il garante ha una responsabilità sussidiaria per il debitore inadempiente. I complici di un crimine hanno responsabilità patrimoniale solidale nei confronti delle vittime. Ma proprio i complici colpevoli e non alcune "persone vicine": a queste per il risarcimento del "danno morale" possono bussare solo i banditi. L'idea della responsabilità collettiva senza colpa e senza prove nei sistemi moderni di diritto è stata eliminata, anche se ogni volta rinasce nei pogrom del tipo di Birjulëvo [3].

Istituti come la vendetta di sangue, che sottintende tra l'altro anche la possibilità di raggiungere la pace con l'aiuto di un riscatto, sono noti nei cosiddetti sistemi di diritto barbarici (qui questa non è una valutazione, ma solo una definizione), a cui, dal punto di vista europeo, si riferisce, per esempio, la sharī`a. La distruzione o il saccheggio di interi centri abitati, la vendetta su ordine o in forma di eccessi degli esecutori (il "caso Budanov") sono pure noti, ma come pratica barbarica delle guerre. L'elevazione a legge di questo principio significa, a sua volta, l'abbassamento del diritto a barbarie.

Non voglio essere capito male: non sono Dio e non conosco i Suoi piani. Forse, da qualche punto di vista "geopolitico" bisogna anche fare così. Ma allora sarà un grande peccato fare gli ipocriti con una costituzione di tipo europeo e con il Consiglio d'Europa. Non mi metto neanche a discutere la presunta efficacia del nuovo "18-1" nel senso di una reale lotta al terrorismo, anche se, a mio parere, la pratica degli atti terroristici mostra che i kamikaze danno la preferenza al "biglietto per il paradiso" per se piuttosto che agli interessi delle "persone vicine".
Ora non parliamo in generale di loro, parliamo di noi. Essenzialmente della cancellazione dall'ufficiosità ortodossa incentrata sul cristianesimo della libertà personale e della responsabilità solo personale, uno per uno, davanti a Dio – da tempo e con convinzione si trasforma in questo senso in una versione dell'Islam, tra l'altro, diremo, non la più raffinata.
E da venerdì scorso questa tendenza all'islamizzazione ha trovato semplicemente un consolidamento nella legislazione. Ciò non era prevedibile, ma è un importante evidenziatore dello sviluppo (o del degrado) della civiltà. Nello scontro di civiltà la Federazione Russa ha capitolato. Hanno come messo gli "ortodossi" in ginocchio.
Si può dire che abbiamo ceduto la civiltà senza combattere? Dipende dal fatto se per noi stendiamo la "linea del fronte" e quel segno che non si può superare.

Autore: Leonid Nikitinskij

Indirizzo della pagine: http://www.novayagazeta.ru/columns/60663.html

[1] Jurij Dmitrievič Budanov, colonnello russo condannato a dieci anni di prigione per l'omicidio di una giovane cecena, uscito dopo otto anni e ucciso da ignoti.

[2] Antico e "ortodosso" nome della Russia.

[3] Quartiere periferico di Mosca dove una folla ha assalito i commercianti caucasici e immigrati dopo l'uccisione di un ragazzo russo da parte di un caucasico.

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