31 marzo 2012

A proposito di come si indaga in Russia

Atti terroristici mal spiegati

Due anni fa le šachidki [1] fecero esplodere il metrò di Mosca. Le tracce sono nitide, ma ingarbugliate

29.03.2012

[1] Russificazione e "femminilizzazione" dell'arabo shahid, "martire", cioè "terrorista kamikaze".

[2] Stazione del centro di Mosca presso la tristemente nota sede dei servizi segreti russi.

[3] "Parco della Cultura", stazione presso il parco noto in Occidente come "Gorky Park".

[4] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio di Sicurezza Federale), il principale servizio segreto russo.

[5] Comunità islamica (da intendersi qui come "gruppo terroristico islamico"). Il corsivo è mio.

[6] Città del Daghestan ai confini con la Cecenia.

[7] Nel senso primordiale di capo politico-militare.

[8] Città del Daghestan centrale.

[9] Porto daghestano sul Mar Caspio.

[10] Corsivo dell'autrice.

[11] Villaggio del Daghestan meridionale.

[12] Fiume caucasico che attraversa Ossezia del Nord, Inguscezia e Cecenia.

[13] Villaggio del Daghestan centro-meridionale.
 
 

27 marzo 2012

A proposito del modo di far politica in Russia (XXXIII)

Gli inquirenti hanno perso tutte le tracce [1]

Ai cittadini dicono: andate ai tribunali e dalle forze dell'ordine e non in piazza. La "Novaja gazeta" ha fatto così. Ecco cosa ne è risultato

25.03.2012

[1] Gioco di parole tra sled, "traccia" e sledstvie, "indagine" o "gruppo inquirente".

[2] Sledstvennyj Komitet (Comitato Inquirente).

[3] L'autore della confessione scrisse fol'sifikacija e non fal'sifikacija, "falsificazione", "broglio".

[4] Sic.

[5] Quartiere della parte occidentale di San Pietroburgo, in cui si trova il centro abitato di Kolpino.

[6] Nome colloquiale di San Pietroburgo.

[7] Dalla dicitura russa Glavnoe Sledstvennoe Upravlenie.

[8] Dalla dicitura russa Sledstvennoe Upravlenie.

[9] Palazzo del centro storico di San Pietroburgo, sede dell'Assemblea Legislativa.

[10] In russo vybory, "elezioni" è il plurale di vybor, "scelta".

[11] La piazza del centro di Mosca dove si svolse la prima grande manifestazione contro i brogli.
 
 
 

26 marzo 2012

A proposito di patti

Festa nazionale o tragedia popolare?


Ingushetia.Ru, 25.03.2012, 02.16

Appello del "Mechk-Kchel"
[1] al popolo inguscio

L'Inguscezia ha celebrato il 242° anniversario della cosiddetta unione con la Russia. In precedenza per molti anni ci hanno convinti dell'"entrata volontaria nel corpo della Russia".

Ma per quanto si esercitassero nelle formulazioni, il loro senso implicito era uno: passando in soggezione all'Impero Russo con il patto del 17 (19) marzo 1770, il popolo inguscio mostrò non solo una rara saggezza, ma acquisì anche grande felicità, le cui dimensioni sono impossibili da valutare in alcun modo per ogni generazione di ingusci. Questi sono l'involucro propagandistico e la farcitura ideologica di quel fatto storico e in qualche grado fatidico per tutto il Caucaso.

Ma è così?

Non c'è dubbio che l'atto di entrata nel corpo della Russia (o l'"unione" con essa) sia un avvenimento importante e determinante nella storia e nel destino del popolo inguscio, che giocava allora un ruolo non poco importante nel centro geografico del Caucaso, tra cui anche per la Russia, che aspirava con forza a rafforzarsi per sempre in questa regione, creando qui la propria testa di ponte per muoversi più avanti nel Sud. Perciò è necessario non parlare più dei vantaggi per gli ingusci da questo atto, ma dei vantaggi della stessa Russia.

E' noto che tra tutti i popoli del Caucaso del Nord solo gli ingusci secondo un vero accordo volontario e comune, sulla base di un patto siglato con l'impero, sono entrati nel suo corpo. Perfino gli osseti, tanto "zelanti russi" negli ultimi tempi, poterono divenire suoi sudditi solo quattro anni dopo – nel 1774. Ma neanch'essi hanno un patto siglato con l'impero. E solo dopo il rafforzamento delle proprie posizioni per mezzo degli ingusci l'amministrazione russa fondò sulla nostra terra, vicino all'abitato di Zaur-kov (o l'appezzamento di Zaurovo) la fortezza Vladikavkazskaja nel 1784 come proprio avamposto ai confini meridionali. E solo dopo questo l'amministrazione zarista, grazie agli sforzi del principe Potëmkin, cominciò una politica di popolamento presso la fortezza degli osseti dei monti vicini.

Questa è la verità storica. Ed è confermata non solo dalla memoria del nostro popolo, ma anche da precisi e numerosi documenti di archivio.

Ma cos'è insomma? Quali reali esiti dette al nostro popolo questo, chiamato in conseguenza della propaganda "saggio in modo epocale", importante passo dei nostri antenati, di cui tutti noi ogni volta , nel corso degli ultimi decenni, invita ad essere orgogliosi il potere?

Il luogo dove ebbe luogo questo avvenimento effettivamente storico fu chiamato dal nostro popolo "Barta bose", cioè "Pendio dell'accordo". Per il popolo inguscio questo luogo è divenuto veramente sacro. Gli ingusci continuano ancora a custodirlo santamente nella memoria, trasmettendolo di generazione in generazione. La stessa sacra "aureola" abbiamo donato al villaggio di Angušt, vicino al quale ebbe luogo questo avvenimento. Ed esso – Angušt – è di qualche secolo più vecchio di Vladikavkaz [2].

Dal nome di questo villaggio i russi attribuirono al nostro popolo l'etnonimo "ingusci", cosa di cui pure siamo smisuratamente orgogliosi e non ci vediamo altrimenti. E' ciò intorno a cui si forma la nostra autocoscienza, si cementa la nostra comunità etnico-culturale come popolo indipendente realizzato.

Tutto questo siamo noi.

Ma riguardo a noi?

Noi dimostriamo continuamente a noi stessi e al resto del mondo che dal momento della conclusione di questo patto il nostro popolo gli resta sempre fedele, neanche nei tempi dei torbidi più terribili si è allontanato da esso, non ha infranto una volta la parola di fedeltà alla Russia data dai nostri antenati che in modo dedito e fedele continueremo a restare russi e non ci vediamo altrimenti. Ma a chi arrivano questi nostri scongiuri? Chi ci mostra in risposta comprensione? Chi e come adempie le condizioni di quel patto nei nostri confronti?

La dura verità della vita mostra che ogni volta "convinciamo" solo noi stessi, ma gli altri, quelli che vogliamo convincere, sono semplicemente sordi alle nostre assicurazioni. Non è forse così?

Allora, svolgiamo questa verità della vita nei fatti.

Dov'è fino ad oggi "Barta bose"? Dov'è Angušt? Quali diritti oggi e per tutto il secolo scorso ha avuto su di essi ed ha il nostro popolo e quali nomi porta per tutto questo tempo, quale rapporto hanno questi nomi con il nostro popolo? Chi nel secolo scorso era e rimane finora padrone là? E dove siamo noi, il nostro popolo?

Non chiamiamo nessuno a nessuna azione contro chicchessia o per qualsiasi cosa, invitiamo solo a pensare e a riflettere. Le conclusioni deve trarle ognuno da solo.

Ma il Mechk-Kchel si ritiene in diritto di porre così ad ogni inguscio le suddette domande. Una volta risposto ad esse onestamente, ognuno scoprirà per conto suo solo la crudele verità, questo è un tradimento! Parlando di tradimento, non intendiamo i nostri antenati, che probabilmente in quel periodo storico presero l'unica decisione ragionevole e corretta per se, ma intendiamo quelli a cui credettero e chi, come ha mostrato la storia, ha ingannato loro e i loro discendenti – fino a noi e voi.

Grazie alla fiducia e forse alla saggezza dei nostri padri la Russia nel XVIII secolo si rafforzò fondamentalmente nella parte centrale del Caucaso del Nord. Ma dopo ciò:

1) 1865 – esilio in Turchia di nostri compatrioti (il cosiddetto muchadžirstvo [3]), così come di altri caucasici del Nord.

2) 1867 – piena colonizzazione della nostra Patria per mezzo della creazione di strisce di terreno assegnate ai cosacchi e l'insediamento di cosacchi sulle nostre terre più fertili, nelle nostre case e nei nostri villaggi, trasformandoli in villaggi cosacchi, scacciando da là la popolazione autoctona, cioè i nostri e vostri antenati, cosa che li privò non solo dei beni accumulati, delle proprietà, delle terre fertili e non solo li destinò a un'esistenza pesante e affamata, li privò anche dei più elementari diritti umani. In tal modo il "Barta bose" e Angušt diventati emblematici, per primi, dopo la loro fondazione da parte degli ingusci, cessano di essere tali, trasformandosi nel villaggio cosacco di Tarskaja. Così resta fino ai nostri giorni, ad esclusione di un breve periodo di ristabilimento della giustizia nei nostri confronti dopo l'instaurazione del potere sovietico – dal 1920 al 1944 – quando ci restituirono le nostre terre, trasferendo da là i cosacchi in modo organizzato nel distretto di Pjatigorsk [4]. Dal 1944 ci furono di nuovo tolte, ma già a beneficio degli osseti.

3) 1944 – genocidio in forma di deportazione individuale in Kazakistan e in Asia Centrale, con rapine generali e distruzione della nostra Patria, dei beni, dei prodotti di una storia millenaria, della cultura materiale e spirituale, ecc.

4) Fine anni '50-inizio anni '60 – con il pretesto di ristabilire la repubblica, contro la volontà del popolo, il potere centrale "dona" il 40% dell'Inguscezia storica – il distretto Prigorodnyj, la città di Vladikavkaz – all'Ossezia del Nord e per tutti i decenni seguenti blocca i diritti e le possibilità degli ingusci cacciati da là a tornare e vivere nella propria Patria almeno alla pari e accanto agli stessi osseti. Risultato di tutta questa politica fu l'ennesima sanguinosa tragedia dell'autunno 1992 [5].

5) Dalla fine di ottobre 1992 – l'ennesimo atto di crimine di stato contro il popolo inguscio, come risultato del quale la popolazione inguscia si è di nuovo trovata scacciata dalla patria, pogrom e distruzione di beni accumulati dopo il ritorno dai luoghi di deportazione, di nuovo la distruzione di praticamente tutti i centri abitati ingusci nel distretto Prigorodnyj e nella città di Vladikavkaz, compresa la stessa Angušt e il "Barta bose". Centinaia di ingusci innocenti uccisi o scomparsi senza lasciare traccia. Anche se si può chiamare solo un assurdo totale in questo caso la categoria "scomparsi senza lasciare traccia, quando sono noti tutti i loro carnefici. E già 20 anni di prosecuzione di questa illegalità e di questi maltrattamenti. Il caparbio rifiuto proprio da parte dello stato di riparare i propri crimini contro il nostro popolo, di riconoscere il nostro diritto, alla pari con altri popoli, come gli osseti, alla giustizia, alla difesa della Legge e della Costituzione, a tutti i diritti civili, alla propria Patria originaria.

Come, se non tradimento nei confronti del nostro popolo, si può chiamare tutto ciò che si è elencato?

Il potere annualmente e pomposamente organizza da noi feste di massa in onore della data della sigla del patto di unione con la Russia, organizza varie iniziative e pubblicazioni propagandistiche, che esaltano questo avvenimento e il suo significato progressivo per il nostro popolo. Ma non ci permettono neanche di visitare il posto dove questo avvenimento ebbe luogo, per non parlare neanche di rafforzarlo ed eternarlo in quel posto, sul "Barta bose" vicino ad Angušt, con un qualche memoriale o monumento. L'attuale stato russo, erede legale dei passati imperi russi, si rifiuta perfino di restituire a questi luoghi storici ed emblematici, anche per la stessa Russia, le loro denominazioni originarie ingusce. Perfino il tanto glorioso per i suoi avvenimenti emblematici nella storia russo-caucasica villaggio di Angušt, in onore del quale gli stessi russi hanno preso a chiamarci ingusci, si è costretti a denominarlo ufficialmente come prima solo con il nome da colonizzatori – Tarskoe. E ci comandano continuamente: rassegnatevi!

Per dirla semplice, di generazione in generazione si è costretti a tener conto non della nostra storia, ma di fatto di ciò che ci lega alla Russia. Tocca trarre la conclusione che la Russia in realtà non vuole che valutiamo quei "fili" con cui siamo legati ad essa e tende piuttosto a far sì che ce ne dimentichiamo. Così, di quale senso patriottico per quel paese si può parlare, sulla base di quali veritieri esempi, sulla base di quali fatti storicamente veri si può instillare questo patriottismo per la Russia nelle generazioni che crescono, se essa stessa cerca caparbiamente di togliercelo?

Considerando tutto ciò che si è esposto sopra, in quale altro modo di può definire quell'avvenimento del 1770 per gli ingusci, se non tragico? Cosa, tranne un'ininterrotta catena di tragedie, dolore e umiliazioni ci ha dato fatti tutti i conti?

Si può davvero celebrare questa data con feste? Essa merita solo iniziative di lutto. E finché la Russia attuale non cambierà il proprio atteggiamento verso gli ingusci, considerandoli cittadini con gli stessi diritti di tutti gli altri popoli, finché non si volgerà a noi apertamente con aria di compassione e comprensione, finché non riparerà i propri mostruosi crimini contro il nostro popolo, non sradicherà le conseguenze dei tradimenti dei propri regimi politici nei nostri confronti, non avremo basi per considerare questa data positiva e festosa. Riteniamo che finora si possa considerare da noi solo luttuosa.

Altrimenti che senso ha la nostra fedeltà unilaterale a quel patto dei nostri padri quando l'altra parte da tempo lo calpesta con stivali fangosi e insanguinati? Altrimenti qual è in generale il senso della nostra presenza in questo stato?

Lo ROD [6] della Repubblica di Inguscezia "Mechk-Kchel"

http://ingushetiyaru.org/news/22809.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] Sorta di parlamento alternativo dei clan dell'Inguscezia.

[2] Capitale dell'Ossezia del Nord, sviluppatasi dalla fortezza Vladikavkazskaja.

[3] Dall'arabo muhajir, "emigrante".

[4] Città della Russia meridionale.

[5] Il conflitto (ancora irrisolto) tra Inguscezia e Ossezia del Nord.

[6] Russkoe Obščestvennoe Dviženie (Movimento Sociale Russo).


http://matteobloggato.blogspot.it/2012/03/come-gli-usa-con-i-nativi-americani-la.html

24 marzo 2012

A proposito dei "servizi" (II)

Il parco di Ramenki come pagamento di un debito

Lo FSB [1] paga con zone verdi per la costruzione dei nuovi edifici della propria accademia?

23.03.2012

[1] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[2] Sabati (subbota è "sabato") dedicati a lavori di utilità sociale non retribuiti.

[3] Monarch significa "monarca", ma MonArch sta per MONolitnaja ARCHitektura ("Architettura Monolitica", cioè a blocchi di cemento armato).

[4] "Costruzioni Olimpiche", impresa che si occupa delle costruzioni legate ai giochi olimpici invernali di Soči-2014.

[5] Vladimir Iosifovič Resin, facente funzione di sindaco di Mosca nel settembre-ottobre 2010.

[6] Moskovskij Gosudarstvennyj Universitet (Università Statale di Mosca).

[7] Dalla dicitura russa Pravila Zemlepol'zovanija i Zastrojki.

[8] Zapadnyj Administrativnyj Okrug (Circondario Amministrativo Occidentale).

[9] Il vero detto russo è "più ti addentri nel bosco, più legna c'è".

[10] Michail Vasil'evič Lomonosov, scienziato, letterato e fondatore dell'università di Mosca.

[11] Nome non ufficiale del Komitet po Architekture i Gradostroitel'stvo Goroda Moskvy (Comitato per l'Architettura e l'Urbanistica della Città di Mosca).

[12] Il pittore di icone Andrej Rublëv fu canonizzato dalla Chiesa Ortodossa russa nel 1989.
 
 
 

23 marzo 2012

A proposito di Kadyrov (XXVI)

In Cecenia sono stati restituiti in proprietà ai goschoz [1] oltre 200 ettari di terre

22 marzo 2012, 12.58

Oltre 200 ettari di terreni agricoli alienati illegalmente e utilizzati e non utilizzati secondo la loro destinazione sono stati restituiti alla Cecenia per il bilancio delle aziende statali, affermano al ministero dell'Agricoltura della repubblica. Gli osservatori locali a loro volta dichiarano che una serie di abitanti di conseguenza viene privata di lotti di terreno e abitazioni.

Come ha riferito "Kavkazskij uzel", la commissione per le questioni della terra, che è stata creata qualche mese fa, ha evidenziato serie violazioni nella sfera della legislazione sulla terra. Il 14 marzo il capo della Cecenia Ramzan Kadyrov per traffici illeciti con lotti di terreno e vendita illegale di terre a destinazione agricola ha rimosso dai loro posti in una volta 20 funzionari di vario rango, tra cui anche sette direttori di goschoz.

"In conseguenza del lavoro svolto dai membri della commissione interministeriale per lo svolgimento di una verifica supplementari sulle evidenziate violazioni della legislazione sulla terra da parte degli organi di governo locale, sul bilancio dei
goschoz della repubblica sono già stati restituiti oltre 200 ettari di terreni utilizzati illegalmente. Il lavoro in questa direzione sarà proseguito di modo da far tornare ai goschoz entro il 1 maggio, secondo gli ordini del capo della repubblica tutti i terreni agricoli alienati illegalmente in vari anni", – si dice al ministero dell'Agricoltura della repubblica.

Come affermano al ministero dell'Agricoltura, si programma di utilizzare le terre restituite sul bilancio dei
goschoz per la ricoltivazione, la produzione agricola e la conduzione di altri lavori.

Il rappresentante del ministero ha fatto notare che la restituzione dei terreni agricoli in proprietà ai
goschoz è stata compiuta in tre distretti della repubblica – quelli di Šali [2], Groznyj e Urus-Martan [3]. La superficie totale delle terre utilizzate illegalmente in Cecenia, secondo i dati sui risultati del lavoro della commissione speciale per la verifica dell'osservazione delle norme della legislazione sulla terra sui posti enunciati pubblicamente, era pari a 609 ettari.

Massicce violazioni della legislazione sulla terra sono state evidenziate dalla commissione nei centri abitati dei distretti di Gudermes
[4], Groznyj e Kurčaloj [5], nel distretto Nadterečnyj [6] e nei distretti di Urus-Martan, Šali, Šelkovskaja [7] e in una serie di altri distretti municipali della repubblica.
"Cosa resti da fare alla persone che hanno acquistato appezzamenti di terreno dagli organi ufficiali e ci hanno costruito delle casa, nessuno sa dirlo"

Nel frattempo, in conseguenza della restituzione alla proprietà statale, "centinaia di persone" che negli anni precedenti avevano ricevuto appezzamenti di terreno per la costruzione di abitazioni su terre appartenenti ai goschoz sono state private dei propri lotti e in singoli casi rischiano di restare anche senza le proprie abitazioni, che sono state costruite su terre suddivise dalle autorità, afferma una serie di osservatori locali.

"Gli appezzamenti per le costruzioni sugli ex kolchoz e sovchoz, che adesso si chiamano goschoz, sono stati attivamente distribuiti e venduti praticamente in tutti i distretti della repubblica. Per esempio, solo ai margini del villaggio cosacco di Il'inovskaja nel distretto di Groznyj per la costruzione individuale sono stati suddivisi 20 ettari di terra. Nella cittadina di Gikalo nello stesso distretto l'anno scorso gli appezzamenti di terreno sono stati venduti a chiunque li volesse per 67 mila rubli [8]. Similmente è andata anche in altri distretti. Adesso tutti questi accordi sono stati proclamati illegali", – ha dichiarato a condizione di restare anonimo il capo di un'organizzazione sociale cecena.

"Cosa resti adesso da fare alle persone che hanno acquistato appezzamenti di terreno dagli organi ufficiali di potere e ci hanno costruito delle case, nessuno può dirlo. Gli edifici dell'amministrazione sono stati sigillati e i funzionari licenziati", – ha raccontato l'interlocutrice, facendo notare che gli appezzamenti di terreno per la costruzione individuale non di rado erano stati offerti a cittadini privati delle proprie abitazioni nel corso di azioni di guerra o in seguito a calamità naturali. "Adesso queste persone sono di nuovo private delle loro abitazioni su basi "legali"", – ha sottolineato.

In precedenza il capo della Cecenia aveva dichiarato che "è inaccettabile consentire e tanto più compiere traffici illeciti con gli appezzamenti di terreno". "E' indispensabile porre fine a questa pratica. Bisogna condurre un'indagine accurata e punire i colpevoli con tutta la severità della legge". Tra l'altro ha ordinato ai propri sottoposti di eliminare tutte le violazioni evidenziate e riportare le terre a ciclo agricolo entro il 1 maggio del corrente anno.

"Kavkazskij uzel" in precedenza ha riferito che nel 2010 la superficie totale delle terre prese in affitto da aziende di contadini e imprenditori agricoli e non utilizzate secondo la destinazione diretta era di oltre 10 mila ettari.

Nota della redazione: vedi anche le notizie "In Cecenia entro la fine dell'anno si programma di assegnare 400 appartamenti a bambini orfani", "In Cecenia ci si prepara a fare l'inventario tecnico degli immobili", "Le autorità di Groznyj hanno contato in città oltre 800 case inagibili", "Mahmud Abbas in Cecenia è stato colpito dai massicci lavori di costruzione".

Autori: Muslim Ibragimov, Aleksandr Ivanov; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"

http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/203496/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

Note
[1] GOSudarstvennye CHOZjajstva (Aziende Statali).

[2] Città della Cecenia centro-meridionale.

[3] Città della Cecenia centro-meridionale.

[4] Città della Cecenia centro-orientale.

[5] Villaggio della Cecenia centro-orientale.

[6] Dell'Oltre-Terek (fiume principale della Cecenia), distretto della Cecenia nord-occidentale.

[7] Villaggio cosacco della Cecenia nord-orientale.

[8] Circa 1730 euro.
 
 

21 marzo 2012

A proposito di nuovo che avanza

Gli abitanti di Tol'jatti [1] hanno respinto la "stabilità"

Tilt del sistema o nuovo trend politico?


20.03.2012

[1] La città russa dedicata a Togliatti – Tol'jatti nella ri-trascrizione dal cirillico - fondata come Stavropol'-na-Volge (Stavropol' sul Volga), definita erroneamente Togliattigrad.

[2] "Novaja gazeta nel Povolž'e", edizione della "Novaja gazeta" stampata nel Povolž'e, cioè nella regione del Volga.

[3] Città della Russia meridionale.

[4] "Monocittà", città creata intorno a un complesso industriale. Negli anni '50 Stavropol' fu ricostruita intorno all'industria automobilistica e la vecchia città fu invasa dalle acque del bacino di Kujbyšev (nome dato a Samara negli anni 1935-1991 in onore del politico sovietico Valerian Vladimirovič Kujbyšev).

[5] "Auto-città" (il suffisso -grad sta per "città", vedi Stalingrad, "Città di Stalin").

[6] Partito di orientamento moderato.

[7] Tol'jattinskij Gosudarstvennyj Universitet (Università Statale di Tol'jatti).

[8] Volžskij Avtomobil'nyj Zavod (Fabbrica di Automobili del Volga), la fabbrica di cui vive Tol'jatti.

[9] Circa 390-520 euro.

[10] Qualcosa come "Tecnologie Russe", impresa statale dedita allo sviluppo dell'alta tecnologia.

[11] Canale televisivo privato finito sotto il controllo di NTV e ultimamente segnalatosi per le campagne denigratorie nei confronti degli avversari di Putin.

[12] Qualcosa come "agitati", nome spregiativo dato ai membri della "Società dei Credenti nel Secondo Avvento" (ramo dei Quaccheri) e per estensione a tutte le sette di origine protestante.

[13] Riferimento al proverbio russo "un cucchiaio di pece guasta un barile di miele".

[14] Finansovo-Promyšlennaja Gruppa (Gruppo Finanziario-Industriale).

[15] Qualcosa come "Volga-Industria-Gas", indicato anche con la sigla VPG.

[16] Žiliščno-Kommunal'noe Chozjajstvo (Servizi per le Abitazioni).
 
 

19 marzo 2012

A proposito di polizia (II)

Per la prima volta nella storia russa e sovietica è stata sciolta una sezione di polizia

Ingushetia.Ru, 18.03.2012 14:40
Il ministero degli Interni ha sciolto tutto l'organico della sezione di polizia dove un arrestato è stato violentato a morte. L'intero organico della sezione di polizia "Dal'nij" [1] nella città di Kazan' [2] è stato sciolto e la maggior parte dei suoi agenti sono stati mandati a casa e coloro che hanno a che fare con l'omicidio sono stati arrestati. Ricordiamo che il 10 marzo l'abitante di Kazan' 52enne Sergej Nazarov fu portato alla sezione di polizia della città di Kazan' con un pretesto. Là fu picchiato con crudeltà e in seguito violentato. Dalla sede della polizia Sergej Nazarov fu portato in rianimazione. Prima della morte, sopraggiunta in rianimazione, era riuscito a raccontare che i poliziotti della sezione di polizia "Dal'nij" lo avevano violentato con una bottiglia di champagne.
"Nella sezione di polizia "Dal'nij" non è in corso semplicemente una riqualificazione, tutto l'organico della sezione di polizia viene rimosso. Forse, dopo un'accurata verifica, qualcuno resterà, ma oggi l'organico è stato completamente sciolto, gli agenti sono stati mandati a casa", – hanno riferito all'ufficio stampa del ministero degli Interni del Tatarstan. Alla vigilia una fonte del ministero degli Interni che forse l'unità "Dal'nij" sarà ribattezzata e il suo edificio sarà distrutto fino alle fondamenta e ricostruito.
Ieri è giunta comunicazione che il ministero degli Interni russo ha chiesto scusa per i poliziotti di Kazan', che hanno violentato a morte un uomo nella loro sezione.
Ma già qualche giorno dopo l'omicidio di Nazarova a Kazan' è giunta notizia che dalla sezione di polizia è stato portato alla rianimazione dell'ospedale della città di Gatčina nella regione di Leningrado [3] un uomo in stato di coma con un trauma cranico aperto.
Secondo i dati della polizia, l'uomo caduto in coma era stato arrestato dai poliziotti mercoledì sera in un caffè perché "parlava troppo forte". Dalla sezione l'ambulanza è stata chiamata quando l'uomo si trovava già in stato di coma, allora gli è stato diagnosticato un trauma cranico aperto. Ora è in ospedale in fin di vita, la sua identità finora non è stata stabilita.
Ricordiamo che a febbraio a Pietroburgo in una sezione di polizia un adolescente fu picchiato a morte con uno spazzolone. Lo sfortunato ragazzo caduto nelle mani dei policai [4] morì direttamente nella sezione di polizia.
Dopo di ciò fu tolto il posto al capo della Direzione Centrale del ministero degli Interni per Pietroburgo e la regione di Leningrado Michail Suchodol'skij. Il suo posto fu preso da Sergej Umnov, sotto cui ora si trova la sezione di polizia di Gatčina da cui è stato portato in ospedale l'arrestato caduto in coma.
http://ingushetiyaru.org/news/22793.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
 
[1] "Lontano".

[2] Città della Russia centro-orientale, capitale della repubblica autonoma del Tatarstan.

[3] La regione di San Pietroburgo è tuttora detta "di Leningrado".

[4] Policaj era il nome dato spregiativamente ai poliziotti nazisti (dal tedesco Polizei, "Polizia").
 
 

A proposito del modo di far politica in Russia (XXXIV)

Il 6 maggio la "Marcia dei Milioni"

Il "veče" [1] in piazza Puškinskaja [2] ha scelto il giorno dell'azione di protesta generale

18.03.2012

[1] Assemblea cittadina russa del X-XV secolo.

[2] Piazza dedicata al poeta nazionale russo Aleksandr Sergeevič Puškin nel centro di Mosca.

[3] Gennadij Vladimirovič Gudkov, deputato del partito di orientamento socialdemocratico "Russia Giusta".

[4] Leggasi "carcere".

[5] Ol'ga Evgen'evna Romanova, giornalista e conduttrice televisiva.

[6] Aleksej Aleksandrovič Kozlov, imprenditore condannato a 8 anni nel 2009 per truffa e riciclaggio di denaro, messo in libertà condizionata nel 2011 e di nuovo condannato.

[7] Membro del gruppo artistico "Vojna" (Guerra), noto per le performance anti-Putin.

[8] Sledstvennyj IZOljator (Carcere di Custodia Cautelare).

[9] "Tumulto della f... (organo genitale femminile)", gruppo punk femminile arrestato in blocco dopo una performance anti-Putin e anticlericale davanti all'altare della chiesa di Cristo Salvatore, la più importante di Mosca.

[10] Canale televisivo un tempo indipendente, ora controllato dalla Gazprom.

[11] Boris Efimovič Nemcov, uno dei leader del movimento "Solidarietà", che si richiama alla Solidarność polacca.

[12] Otrjad Milicii Osobogo Naznačenija (Sezione di Polizia con Compiti Speciali), sorta di Celere russa, nota per la sua durezza.