25 ottobre 2010

A proposito di manifestazioni (II)

Una rara chance




In piazza Puškin [1] hanno mandato via Putin


Sabato in piazza Puškin a Mosca hanno chiesto le dimissioni di Putin. Stranamente questa manifestazione si è svolta con il consenso delle autorità.

L'ha condotta il “Comitato delle cinque richieste” di recente formazione. Di questo fanno parte i membri di molti movimenti politici russi – il “Fronte di Sinistra” [2], il “Consiglio Moscovita” [3], la “Nazione della libertà” [4], “Difesa” [5], la “Società dei secchielli blu” [6], il “Fronte civico unito” [7], “Solidarietà” [8], il movimento socialista “Avanti”. Del suo comitato organizzativo fanno parte Garri Kasparov, Il'ja Jašin [9], Lev Ponomarëv [10], Sergej Udal'cov [11] e altri. “Noi annunciamo queste cinque richieste e andremo in strada finché non saranno esaudite!” – ha dichiarato al microfono Dmitrij Georgievskij, membro del consiglio politico della sezione moscovita di “Solidarietà”. Ciascuna richiesta era scritta su cartelli visibili al di sopra della folla: dimissioni del governo e in primis di Putin, scioglimento dell'Assemblea Legislativa, elezioni libere e concorrenziali, rinnovamento radicale dell'organico della polizia e dei servizi segreti e bilancio trasparente.

In generale sulla piazza sventolavano molte bandiere. “Qui si sono riunite persone di opinioni diverse – di destra, di sinistra… Ma ci unisce tutti il fatto che interveniamo per avere libere elezioni!” – ha dichiarato Il'ja Jašin. “Il potere ama dire che non ha concorrenti e che Putin non ha alternative. Ma se “Russia Unita” ha l'appoggio di tutto il popolo, perché ci teme tanto?! – ha proseguito. – Guardate, si separa dal proprio popolo con un esercito di sbirri e guardie!” Effettivamente di poliziotti ce n'erano molti – i cellulari della polizia stavano intorno alla piazza chiudendola quasi del tutto.

“Solo il nostro numero ci aiuterà ad abbattere questo mostruoso regime, perché siamo per una protesta non violenta”, – così ha sostenuto il tema il politico Garri Kasparov. Dell'efficacia delle proteste di strada ha parlato anche Konstantin Jankauskas di “Solidarietà”, ricordando che qualche giorno prima in piazza Puškin avevano iniziato una ristrutturazione e avevano perfino circondato il suo territorio di blocchi di cemento, ma grazie alle proteste dei cittadini i blocchi sono stati portati via e i lavori sono stati sospesi.

L'attivista del movimento socialista “Avanti” Daniil Poltorackij ha sottolineato: perché avvengano veri cambiamenti, Putin deve andarsene non solo come figura politica, ma come personificazione di tutto il regime. “Chiediamo una rottura radicale con questo sistema!” – ha gridato dal palco.

L'attivista per i diritti umani Lev Ponomarëv ha notato che proprio sotto il regime di Putin in Russia sono riapparsi i prigionieri politici. E la cantautrice Natella Boltjanskaja ha cantato dello “gnomo” che da un giro di vite al paese.

“Chi non ha ancora mandato via Putin? Avete una rara possibilità!” – ha dichiarato allo stand dei metal detector il leader del “Comitato per le azioni antimilitariste” [12] Michail Kriger. Qui si poteva mettere una firma per mandare via il premier. La gente sorrideva, alcuni si iscrivevano, ma non si è osservato un grande affollamento. In generale i manifestanti si sono comportati freddamente: non tutti sostenevano gli slogan degli intervenuti. A nessuno degli oratori, neanche all'eloquente Il'ja Jašin e a Evgenija Čirikova [13], accolta da esclamazioni di approvazione, non è riuscito a indurre la folla a scandire qualcosa. In piazza Puškin si sono riunite circa 800 persone, principalmente di mezz'età e pensionate. Peraltro segni con simboli di partiti giravano bene. E alle spalle della gente davanti al cinema “Puškinskij” [14] c'era un bel cartello – la pubblicità del nuovo film “La città dei ladri” [15]. “Molto azzeccato – ancora sul potere”, – ha detto scherzando uno degli intervenuti.

Natalija Zotova


25.10.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/119/08.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Piazza nel centro di Mosca.

[2] Movimento di sinistra radicale.

[3] Organizzazione eterogenea di opposizione.

[4] Organizzazione di stampo liberale.

[5] Movimento giovanile di opposizione.

[6] Gruppo di protesta contro gli abusi delle auto dotate di sirena, i cui membri manifestano mettendo secchielli blu (a mo' di sirena) sui tetti delle proprie auto o anche mettendoseli in testa.

[7] Movimento eterogeneo di opposizione.

[8] Movimento di opposizione ispirato a Solidarność.

[9] Il'ja Valer'evič Jašin, uno dei leader di “Solidarietà”.

[10] Lev Aleksandrovič Ponomarëv, uno dei leader di “Solidarietà”.

[11] Sergej Stanislavovič Udal'cov, uno dei leader del “Fronte di Sinistra”.

[12] Movimento antimilitarista per i diritti umani.

[13] Evgenija Sergeevna Čirikova, leader del movimento “Difesa ecologica della regione di Mosca”.

[14] “Di (piazza) Puškin”.

[15] Titolo russo del film “The Town” con Ben Affleck.


http://matteobloggato.blogspot.com/2010/10/mosca-si-manifesta-liberamente-contro.html

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