28 agosto 2010

A proposito di FSB

Da chi è composto lo FSB?




La “Novaja gazeta” ha analizzato le caste di questa struttura chiusa e anche i dettagli delle biografie dei loro rappresentanti


Per dieci anni hanno cercato di convincerci che lo FSB è l'unica struttura che può salvare il paese dal caos e dall'illegalità. Che nello FSB si sono raccolte persone unite dall'idea di un servizio senza riserve alla Patria. Con questa premessa i cekisti [1] hanno occupato i posti chiave nell'apparato statale, nel Ministero degli Interni, nella Narcotici, sono entrati nei consigli di amministrazione delle maggiori banche e corporazioni.

I risultati di un decennio di ottimismo non vengono inculcati: I confini meridionali della Russia ribollono, ci sono regolarmente atti terroristici, la tossicodipendenza è diventata una sciagura nazionale, il cekista Nurgaliev mandato in trasferta al Ministero degli Interni ha completamente distrutto il lavoro del ministero e dopo anni di “cekismo” il paese è alla fine divorato dalla corruzione.

E' giunto il tempo di osservare più attentamente questa fucina di quadri. Alla fin fine, i russi mantengono di tasca loro questo servizio segreto e hanno il diritto di chiedere un resoconto.

Miti e leadership

Come ogni struttura statale, lo FSB rappresenta un meccanismo complesso, dove si sono intrecciati gli interessi di diversi clan, cricche locali e gruppi. Ora al timone ci sono il clan di Piter [2] e le persone vicine all'ex direttore dello FSB Nikolaj Patrušev (ora segretario del Consiglio di Sicurezza). Questi fanno anche il bello e il cattivo tempo alla Lubjanka. Giudicate da soli.

Il direttore dello FSB Aleksandr Bortnikov ha finito l'istituto di ingegneria ferroviaria di Leningrado. Dal 2003 al 2004 è stato capo della direzione dello FSB di San Pietroburgo e della regione di Leningrado [3]. Sotto Patrušev era a capo del Servizio di Sicurezza Economica (SÈB [4]) dello FSB.

Il primo vice Sergej Smirnov ha cominciato il suo servizio nell'amministrazione del KGB della regione di Leningrado. Dal 2001 al 2003 è stato capo della direzione dello FSB di San Pietroburgo e della regione. Nel 2003 è stato trasferito nella capitale.

Il primo vice e direttore del servizio di frontiera Vladimir Proničev nel 1994 fu designato capo della direzione dello FSK [5] della Carelia [6], sostituendo Patrušev in questo posto. Nel 2001 Patrušev si portò Proničev a Mosca. Dopo i tragici eventi della presa e della morte degli ostaggi nel Centro Teatrale di Dubrovka a Mosca nel 2004 con un ordine segreto di Putin gli è stato conferito il titolo di “Eroe della Russia”.

Il vicedirettore Vjačeslav Ušakov nel 1998 era rappresentante plenipotenziario del presidente in Carelia (lavorò contemporaneamente a Patrušev. Dal 2002 fu capo della direzione per la coordinazione delle informazioni operative (UKOI [7]). Nel luglio 2003 fu designato vicedirettore dello FSB. Fanno eccezione solo tre vice di Bortnikov: i moscoviti Jurij Gorbunov e Sergej Buravlëv e anche Vladimir Kulešov, che in precedenza era a capo dell'UFSB [8] della regione di Saratov.

Perfino il presidente del consiglio per i rapporti con il pubblico presso lo FSB Vasilij Titov (vicepresidente della VTB [9]) e il suo vice Aleksandr Afroničev (presidente del consiglio di amministrazione della Spa Nord [10]) sono nativi di Piter. Gli altri membri del consiglio sono in maggioranza commercianti con un passato cekista e poliziotti, ex deputati della Duma di Stato e il parroco della chiesa di Santa Sofia della Divina Sapienza alla Lubjanka e della chiesa del Grande Martire e Taumaturgo Pantaleone presso l'ospedale dello FSB, il protopope Aleksandr (Mironov).

Fra l'altro nel consiglio non c'è un solo noto attivista sociale, un attivista per i diritti umani o un giornalista indipendente.

Nei posti

Tra i generali va un po' meglio, se non vengono dalle rive della Neva, hanno una traiettoria di volo del tutto diversa. Alcuni vagano per le remote province. Altri giungono in qualche modo nella capitale.

Per esempio, l'attuale capo dell'UFSB della regione di Volgograd [11] Sergej Kokorin ha cominciato il servizio nel KGB del Kazakistan. In seguito comandò i cekisti a Orenburg [12] e nella regione di Sachalin [13]. All'età di 52 lo trasferirono a Volgograd. Stando alle informazioni della nostra fonte, hanno pensato di trasferire Kokorin a Mosca due volte, ma all'ultimo momento la decisione fu revocata.

Ora sopra il principale cekista di Volgograd si sono addensate le nubi. In primo luogo, gli hanno fatto “ballare” sotto il naso il ponte strategico sul Volga, per la costruzione del quale la Corte dei Conti ha messo in luce gravissime violazioni finanziarie. E in secondo luogo, l'anno scorso tra le mura della direzione è successo un grande scandalo: dopo aver scritto una lettera aperta al presidente è scomparso senza lasciare traccia il capo della sezione per la lotta al terrorismo e all'estremismo, il colonnello Pëtr Samarskij ( vedi "Novaja gazeta", n. 47 del 5.05.2010 ).

Secondo la versione ufficiale, Samarskij fu arrestato da agenti dell'UFSB all'aeroporto di Domodedovo [14] e fuggì durante il trasporto a Volgograd. Ma i familiari non credono alle autorità e ritengono che il colonnello sia stato ucciso o che l'abbiano sequestrato i suoi colleghi. Qualche giorno fa la madre di Samarskij ha inviato alla redazione un video-appello al presidente Medvedev, in cui questa prega di cercare suo figlio (...).

Ma per altri capi dell'UFSB nessuno scandalo è di ostacolo e si ingegnano di trasferirsi nell'apparato centrale. Per uno strano corso degli eventi i “fortunati” senza stancarsi hanno lottato con il contrabbando e l'industria illegale del pesce e si sono fatti notare nelle storie di ridistribuzione di grandi proprietà.

Per esempio, un passato eroe dei nostri articoli, l'ex capo dell'UFSB del Territorio del Litorale [15], il generale di divisione Jurij Alešin. Questo personaggio si mise in luce nella storia quando alcuni imprenditori e uomini delle strutture armate vicini a loro divisero le azioni del porto di pesca di Nachodka [16]. Tra l'altro nel sito della “Novaja gazeta” abbiamo inserito delle intercettazioni telefoniche ottenute nell'ambito del procedimento penale n. 4802. Uno dei partecipanti alle conversazioni telefoniche con una voce che ricordava quella del generale Alešin consigliava ad un assistente del capo del porto a quale tra gli agenti dello FSB fosse meglio rivolgersi perché non permettesse agli imprenditori di ottenere azioni o come organizzare l'appoggio della polizia e bloccare i fastidi giudiziari (vedi “Novaja gazeta”, nn. 60, 62 del 2002). Inoltre, stando a quanto comunicato dai mezzi di informazione di massa, tra I familiari di Alešin risulta esserci una persona con un burrascoso passato criminale. Il marito della figlia maggiore Kanakbek Kurmangaliev, soprannominato Kan, in precedenza scontò una condanna per lesioni e sequestro di persona. Ora Jurij Nikolaevič occupa un posto di responsabilità nello SÈB dello FSB.

Fra l'altro i nostri esperti hanno elaborato tre versioni sul perché non sono state rese pubbliche le dichiarazioni dei redditi e delle proprietà della leadership dello FSB:

a) perché sul tavolo del presidente sarebbe stata posta una evidente bufala e il Capo dello Stato avrebbe chiesto di presentare un nuovo documento;
b) perché le proprietà indicate nelle dichiarazioni non si collegherebbero a “teste fredde, cuori caldi e mani pulite” [17];
c) le dichiarazioni mostravano l'eccessivo gonfiaggio degli organici dello FSB e al Cremlino hanno preso una pausa.

Intrallazzati

Dietro ai generali di Piter e ai generali fortunati nella gerarchia segreta vengono gli intrallazzati. In altre parole quegli agenti, che hanno parenti generali, alti funzionari o grandi uomini d'affari. Di solito questi “cekisti” dopo cinque-sette anni lasciano il servizio e si trasferiscono in posti al calduccio in grandi banche e compagnie petrolifere – come a seguire le cose d'affari a nome dell'“occhio che non sonnecchia”.

Come esempio più chiaro possono servire i figli dello stesso segretario del Consiglio di Sicurezza Patrušev, Dmitrij e Andrej. Entrambi diplomati all'Accademia dello FSB. Oggi Dmitrij lavora come primo vicepresidente della VTB e risponde del lavoro con le grandi compagnie di Stato. E Andrej nel 2006 è stato designato consigliere del presidente del consiglio di amministrazione della Rosneft' [18].

Un altro esempio è la figlia maggiore del vicedirettore dello FSB Ušakov, Marianna. Finita la scuola, la ragazza è entrata all'Accademia dello FSB. Ora Marianna già non lotta più con i nemici esterni e interni – il suo cognome si può vedere tra I fondatori della casa commerciale Arizo, della Srl “Junika MS” (produzione e vendita di materiali da rifinitura), della Spa “Platon Servis” [19], della Srl Ajgers (affitto di spazi a Šeremet'evo [20]) e del “Centro di divertimento per la gioventù” (ufficio nell'aeroporto centrale).

Tangentisti

Ma non tutti raggiungono il successo grazie alla parentela. La maggior parte dei cekisti sono “self made men”. Principalmente “si sono fatti da soli” con tangenti da cekisti. E' indispensabile dividere i tangentisti in alcune categorie. Alcuni fejsy * [21] vanno realmente a incontri con banditi, sbrogliano situazioni conflittuali con sbirri e funzionari corrotti e proteggono le compagnie dalle verifiche finanziarie. Altri ricevono bustarelle senza uscire dagli uffici. I secondi sono la maggioranza. Di regola i tangentisti sono coinvolti in contrabbando, consegne di droga e flussi finanziari illegali. Gli uomini d'affari pagano alcune tangenti in ogni caso. Ma l'utilità di questa “collaborazione” è minima.

Alcuni anni fa a un noto uomo d'affari moscovita sequestrarono il figlio e chiesero un riscatto plurimilionario. Lo sfortunato padre per avere un aiuto si rivolse al suo collettore di tangenti, un generale dello FSB, a cui ogni mese sganciava 30 mila dollari. Durante una conversazione il generale dichiarò che per le indagini sul crimine erano necessari 100 mila dollari. In seguito chiese altri 25 mila verdoni. Ma il figlio non tornò comunque a casa. (I cognomi di tutti i partecipanti al dramma sono noti alla redazione.)

Alla fin fine il commerciante assunse un detective privato e questi liberò l'ostaggio.

– I soldi li restituì il generale? – mi interessai.

– Disse che i suoi sbirri l'avevano fregato. Anche se so che non mosse un dito, – rispose il commerciante.

Estorsori

Secondo le informazioni della nostra fonte, i tribunali russi sono semplicemente sommersi di procedimenti penali dove in qualità di estorsori figurano agenti dello FSB.

Ora la procura militare esamina il procedimento penale n. 33/03/0111-10. Nel caso figurano tra agenti dello FSB (un agente operativo dell'UFSB della capitale, un agente dello COS [22] dello FSB e un colonnello dell'amministrazione della sicurezza interna), due poliziotti (uno è di servizio nel dipartimento di sicurezza interna del Ministero degli Interni) e un investigatore capo addetto a casi particolarmente importanti dell'UVD [23] dello CAO [24]. Secondo la versione degli inquirenti, inizialmente i cekisti e i loro complici avrebbe cercato di ostacolare l'attività di un commerciante e in seguito avrebbero estorto alla sua coniuge civile un'automobile straniera. La storia ha avuto una forte risonanza grazie al coraggio della moscovita Olesja N.

– Molti mi avevano detto, non ti impicciare con quelli dello FSB e dagli tutto, – ricorda la ragazza. – Ma io mi sono detta: “Perché devo temere questa teppa con le carte?”

La storia è questa. Il marito civile di Olesja, Aleksej V. aveva deciso di occuparsi del business della ristorazione. Presto si trovò un posto adeguato, ma nel corso dell'espletamento delle formalità si chiarì che il padrone precedente era in ritardo con il pagamento dell'affitto. Aleskej per avere un aiuto si rivolse a un suo caro amico, il cekista Andrej Matalin, che aveva agganci nel governo di Mosca. Qualche mese dopo Aleksej si interessò del risultato. In risposta Matalin propose di inserire tra i soci fondatori suo fratello, uomo d'affari. Aleksej si rifiutò e chiese che gli restituisse i documenti del ristorante.

E per Aleksej cominciarono i guai: I poliziotti dell'UVD dello CAO avviarono un procedimento penale nei suoi confronti e lo dichiararono ricercato. Venutolo a sapere, Matalin coinvolse un collega, l'agente 24enne dello COS dello FSB Vladislav Kotjukov. Questi fissarono un incontro con l'uomo d'affari nei pressi della stazione del metrò Novoslobodskaja [25], dove a loro dire avrebbero voluto risolvere i problemi con il ristorante. A dire il vero, del rendez-vous da venire fu comunicato in precedenza agli agenti operativi dell'UVD dello CAO. Appena il fuggitivo comparve, lo arrestarono sul posto.

Leggere le deposizioni di Matalin e Kotjukov è un “piacere”:


Matalin:
“…Io e Kotjukov eravamo guidati dall'aspirazione a fornire collaborazione agli organi di polizia nell'arresto di un criminale. Del supposto incontro informai Krylov e un altro agente della polizia investigativa, che erano insieme a noi. Chiedemmo subito a Krylov che non compisse l'arresto in nostra presenza e non desse informazione del fatto che io e Kotjukov gli avevamo fornito collaborazione. A Krylov dicemmo anche che V. ha sempre con se una pistola traumatica…”

Kotjukov: “…Una volta rimasti in due, io e Matalin, nel caffè dopo l'arresto di V., capimmo che questi avrebbe subito capito che eravamo partecipi, ma non volevamo questo. In seguito, per distogliere da noi i sospetti di partecipazione all'arresto, decidemmo di andare dopo il lavoro dall'investigatore Bykov all'UVD dello CAO della città di Mosca e mostrare a V. che avevamo a cuore il suo destino. Perciò comprammo acqua minerale e sigarette per lui…”

Ma Matalin e Kotjukov decisero di non fermarsi alla beneficenza. Dichiararono alla coniuge civile che per una certa somma avrebbero potuto far liberare Aleksej e in qualità di onorario chiesero la sua automobile Nissan Murano. Olesja fu d'accordo.

Una settimana dopo la ragazza prese a interessarsi del perché il coniuge fosse ancora in arresto. Al che i cekisti dichiararono: la liberazione per ora non si può ottenere, tuttavia si sarebbero messi d'accordo perché mettessero Aleksej in una buona cella, dove i criminali non lo avrebbero “piegato”. Olesja ebbe abbastanza prontezza d'ingegno – registrò tutte le conversazioni con il magnetofono:

– Allora restituirono la Nissan, a dire il vero tutta ammaccata, e presero a pregarmi di fare una dichiarazione. Si mostrarono persone molto carine e gentili, – sorride Olesja.

Nel caso c'è ancora un dettaglio, che mostra eloquentemente come per via dell'impunità I giovani cekisti perdono il senso di autoconservazione elementare. A chi pensate che Kotjukov abbia intestato la Nissan? A un lontano parente, a un conoscente, a un vicino? Niente del genere: alla propria coniuge!

A loro volta gli avvocati dei cekisti intendono dimostrare in tribunale che non c'è stata alcuna estorsione e che Olesja stessa abbia provocato la situazione.

Truffatori

Ai seguenti personaggi d'ufficio la mano pelosa [26] non serve a nulla. Le oscure faccenduole di questi personaggi fioriscono grazie all'antica paura dei russi davanti alla VČK [27]-KGB-FSB, quando è sufficiente far balenare una carta e tutti si mettono sull'attenti. In realtà i truffatori non hanno mai visto una spia in carne ed ossa, in quanto prestano servizio come piccoli agenti operativi o tecnici o esaminano scartoffie. Il loro destino è truffare i tonti. Le operazioni speciali si dividono in alcune tappe:

a) scelta della vittima;
b) сreazione di uno stato di nervosismo;
c) dare gli incubi;
d) conversazione fiduciosa;
e) ricevimento di soldi o altre opzioni.

Ecco come ha descritto la propria situazione l'uomo d'affari dei dintorni di Mosca Roman M. A una festa gli presentarono un qualche curatore del distretto per conto dello FSB, un certo Michail Anatol'evič (in seguito risultò essere un agente della sezione tecnica).

– Ho sentito, ho sentito di lei, – disse Michail Anatol'evič stringendogli la mano. – Ha già risolto I suoi problemi?

– Non ho problemi, – rispose stupito il commerciante.

– Strano, I miei ragazzi lavorano su di lei…

Tutto il mese seguente Roman fu sulle spine. Gli sembrava che lo seguissero e gli ascoltassero le telefonate. Fra l'altro in ufficio gli telefonavano alcune persone e gli chiedevano in quale ufficio del fisco portasse le dichiarazioni. Alla fine Roman non resse e contattò Michail Anatol'evič.

– Allora mi mostrò un qualche documento per il 2003, secondo il quale in qualche modo non avrei pagato completamente le tasse, quindi capii, che mi stavano truffando. Chiesi direttamente cosa gli servisse. In risposta Michail Anatol'evič mi chiese di inserire suo fratello tra i soci.

– E che successe poi? – mi incuriosii.

– Ci incontrammo sul fatto che avrei offerto un pranzo a suo fratello nel caffè vicino.

Sgobboni

Gli sgobboni sono I combattenti dei corpi speciali dello FSB e gli agenti operativi, che spesso vanno in trasferta nei punti caldi e salvano gli ostaggi. Questi fejsy muoiono per primi e sanno molto bene cosa li aspetta, se finiscono prigionieri dei militanti. Di qui l'eccessiva crudeltà durante le operazioni speciali, la “freddezza” e l'attitudine menefreghista verso le vite altrui. E di prospettive di avanzare non ce ne sono. Lasciato il servizio, solo pochi si impiegano come guardie del corpo o come banditi. Gli altri si disseminano per le ČOP [28] e apriranno e chiuderanno porte per tutta la vita.

Si è notato da molto tempo: quando cominci a parlare di corruzione nello FSB, più di tutti si confondono non gli sgobboni, ma I loro capi con le macchine di servizio straniere con le sirene.

*Fejsy: agenti dello FSB (in gergo).

(Segue)

Sergej Kanev
reporter di cronaca nera, sbult@mail.ru

sbult@mail.ru

[1] In origine i membri della ČK (nello spelling russo čè-ka), la prima polizia politica sovietica, poi per estensione tutti gli agenti segreti.

[2] Nome colloquiale di San Pietroburgo.

[3] La regione di Leningrado non ha cambiato nome come la città...

[4] Sigla russa: Služba Èkonomičeskoj Bezopasnosti.

[5] Federal'naja Služba Kontrrazvedki (Servizio Federale di Controspionaggio).

[6] Regione settentrionale ai confini con la Finlandia.

[7] Sigla russa: Upravlenie Koordinacii Operativnoj Informacii.

[8] Upravlenie Federal'noj Služby Bezopasnosti (Direzione del Servizio di Sicurezza Federale).

[9] Bank Vnešnej Torgovli (Banca per il Commercio Estero), grande gruppo bancario.

[10] Compagnia che produce elettrodomestici e robotica domestica.

[11] L'ex Stalingrado.

[12] Città della Russia europea orientale.

[13] Isola del Pacifico.

[14] Uno degli aeroporti di Mosca.

[15] La regione della costa del Pacifico.

[16] Città del Territorio del Litorale.

[17] Definizione propagandistica degli agenti del KGB.

[18] “Petrolio-Russo”, grande compagnia petrolifera.

[19] “Platone-Servizi”, produttore di mobili per uffici ed esercizi commerciali.

[20] Aeroporto principale di Mosca.

[21] Il corsivo è mio.

[22] Centr Obščestvennoj Svjazi (Centro per i Rapporti con il Pubblico).

[23] Upravlenie Vnutrennich Del (Direzione degli Affari Interni), in pratica la sede della polizia.

[24] Central'nyj Administrativnyj Okrug (Circondario Amministrativo Centrale).

[25] Nel centro di Mosca.

[26] Immagine di rapace avidità.

[27] Vserossiijskaja Črezvyčajnaja Komissija po bor'be s kontrrevoljuciej i sabotažem (Commissione Straordinaria Panrussa per la lotta alla controrivoluzione e al sabotaggio), nome completo della prima polizia politica sovietica.

[28] Častnye Ochrannye Predprijatija (Imprese di Sorveglianza Private).


http://matteobloggato.blogspot.com/2010/08/cose-davvero-lo-fsb.html

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