28 giugno 2010

A proposito di cose poco ortodosse

La cattedrale delle spie [1]?



I servizi segreti francesi sospettano la Russia di aver intenzione di creare a Parigi il più grande centro di intelligence del mondo. Sotto le insegne di un centro culturale e spirituale del Patriarcato di Mosca


Dopo aver venduto alla Russia a un prezzo stratosferico un terreno in un quartiere d'élite di Parigi, la leadership francese si è innervosita. Non senza l'influenza dell'opinione pubblica del proprio paese ha preso a sospettare che sotto l'aspetto di un grandioso “centro spirituale e culturale del Patriarcato di Mosca”* non lontano dalla Torre Eiffel e dal Palazzo dell'Eliseo verrà costruito il più grande centro di intelligence russo del mondo.

Su cosa sono basate le paure dei francesi nei confronti della Chiesa Ortodossa Russa ufficiale e quanto sono fondate?

Durante la sua ultima visita a Parigi, l'11 giugno, Vladimir Putin si è diretto con il suo collega francese François Fillon sul lungofiume Branly, verso l'abbastanza anonimo edificio del servizio meteorologico francese. Tuttavia Putin non ha potuto trattenere gli entusiasmi: “E' un posto notevole, sorprendentemente bello!” E' notevole per il suo futuro, per cui al premier russo manca il fiato. In seguito a un difficile affare commerciale e diplomatico un terreno praticamente nel cortile del palazzo dell'Alma è stato acquistato dalla Direzione Operativa del Presidente della Federazione Russa. Fra un anno il servizio meteorologico lascerà il proprio anonimo edificio, che sarà abbattuto e su un terreno di oltre 8 mila metri quadrati la Russia costruirà la cattedrale della Chiesa Ortodossa Russa del Patriarcato di Mosca (RPC MP [2]), un seminario, una biblioteca, spazi abitativi e strutture “per scopi scientifici e culturali”. La consegna dell'oggetto per l'uso è prevista per il 2013.

La Russia ha iniziato le trattative per il “centro spirituale” con il nuovo presidente francese Nicolas Sarkozy già nel 2007, durante la visita a Parigi del Patriarca Alessio II. Inizialmente i consiglieri non raccomandarono a Sarkozy di entrare in questo gioco, ma nell'affare si introdusse il Vaticano, che allettò il giovane presidente con il ruolo potenziale di mediatore dell'incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca. Questo incontro, com'è noto, non ebbe comunque luogo, ma la RPC MP ottenne da Sarkozy tutto ciò che voleva. E solo adesso, quando l'affare è stato già concluso e i soldi (70 milioni di euro del budget di Stato della Federazione Russa) versati, le autorità francesi si sono messe le mani nei capelli.

Il baratto di Copenaghen

“I servizi segreti francesi sono inquietati dall'incremento di attività delle spie russe”, – comunica il giornale britannico “Daily Telegraph”. Il quotidiano lega il rafforzamento di questa inquietudine per l'appunto alla costruzione nel centro di Parigi della nuova cattedrale della RPC MP, affermando che in realtà questa struttura sarà un centro spionistico russo. Più dettagliatamente ha chiarito queste paure il settimanale francese “Le Nouvel Observateur” in uno dei numeri di giugno. L'autore dell'articolo “L'affaire della Cattedrale del Cremlino a Parigi” Vincent Jauvert ha condotto un'indagine in cui si rimanda anche all'articolo della “Novaja gazeta” del 19 febbraio di quest'anno.

Come ha chiarito Vincent Jauvert, l'accordo chiave sulla vendita del terreno e la costruzione su di esso del complesso della RPC MP fu raggiunto il 18 dicembre dello scorso anno durante l'incontro faccia a faccia tra Medvedev e Sarkozy a Copenaghen, dove allora era in corso il summit mondiale sul clima. Fino a quel momento sul terreno avanzavano pretese l'Arabia Sudita [3] e il Canada.

Per i nostri uomini al potere la vittoria in questa vicenda era una questione d'onore. “Questa, – afferma il giornalista francese, – è parte di una strategia globale elaborata già da tempo: la legittimazione del regime di Putin con l'aiuto della chiesa. La costruzione di una cattedrale russa a Parigi (la prima dai tempi dei Romanov) permetterà all'attuale potere di diventare una sorta di erede dell'impero della Grande Russia. Stabilirsi sul lungofiume Branly significa dichiarare il ristabilimento dell'influenza russa in Francia e in generale in Europa occidentale… Per farla breve, questa cattedrale deve mostrare ai dubbiosi che il clan di Putin è degno della stima data agli zar”. La realizzazione pratica del piano è stata affidata al responsabile del settore operativo del presidente Vladimir Kožin. Per un contributo alla “soluzione delle questioni” con il governo francese Kožin si è rivolto alla compagnia di consulting ESL&Network, che è guidata da tal Aleksandr Medvedovskij, diplomato all'Ecole Nationale d'Administration francese. Questi è ritenuto amico del direttore del gabinetto del presidente francese Christian Frémont.

Ma il successo finale alla causa è stato garantito da un baratto diplomatico tra Medvedev e Sarkozy a Copenaghen. Gli esperti francesi suppongono che proprio in cambio del “centro spirituale e culturale” Medvedev abbia acconsentito a comprare in Francia le costose porta-elicotteri Mistral, a far entrare i francesi nel progetto strategico “Nord Stream” [5] e a prender parte alle sanzioni internazionali contro l'Iran. Secondo le informazioni del “Nouvel Observateur”, che l'ufficio stampa di Sarkozy non nega, da Copenaghen il presidente telefonò al proprio ministro delle Finanze Eric Woerth e gli dette alcune istruzioni riguardanti il prossimo concorso. Qualche giorno dopo Woerth ricevette Kožin. Dopo questo incontro la Russia propose anche per il terreno sul lungofiume una somma che, secondo un funzionario del ministero delle Finanze, “superava le nostre stime, che erano mantenute segrete”. Il 28 gennaio la Federazione Russa vinse ufficialmente il concorso.

Tolta la testa [5]

Dopo la vendita del terreno sul lungofiume Branly alla Russia l'Amministrazione centrale dell'intelligence interna francese dette l'allarme. Il motivo formale dell'allarme era la circostanza per cui il futuro “centro spirituale” sarebbe stato circondato da tre lati dal palazzo dell'Alma – una delle residenze ufficiali del presidente francese. Al momento presente gli abitanti del palazzo sono il Consiglio Superiore della Magistratura, il servizio postale presidenziale e anche 16 alti collaboratori del palazzo dell'Eliseo, a cui sono stati forniti appartamenti nel palazzo. Per esempio, qui vive il consigliere di Sarkozy per le questioni di politica estera Jean-David Levitte, che gode dell'alto interesse dei servizi segreti stranieri. L'amministrazione centrale punta il dito sull'incremento senza precedenti dell'attività spionistica della Russia (in primo luogo del Servizio di Intelligence Esterna [6]) sul territorio francese. Secondo le sue informazioni, a Parigi è stato messo in luce lo stesso numero di spie russe che era stato registrato per l'ultima volta nel 1985. La leadership della RPC MP, come si evince da materiali resi in larga parte pubblici della Commissione del Soviet Supremo per le indagini sulle circostanze del tentato colpo di stato del 1991, è piena di collaboratori e informatori del KGB. Nonostante i continui appelli degli attivisti civici e delle chiese “concorrenti” a fare atto di pentimento per una così sistematica collaborazione con i servizi segreti e a condannare la stessa pratica della “spiata” [7], la RPC MP non commenta in alcun modo la collaborazione dei membri della gerarchia con il KGB e non sottopone queste persone alle punizioni previste dai canoni ecclesiastici per casi del genere. I posti chiave nel Sinodo della RPC MP sono finora occupati da persone, i cui nomi in codice come agenti sono stati messi in luce nel 1991 dalla Commissione del Soviet Supremo.

L'eco della guerra civile

La parte russa dopo gli “sfavorevoli” articoli della stampa occidentale sul progetto spirituale con sfumature spionistiche ha rilasciato alcune fiacche smentite. “E' un altro errore dei giornalisti, che non ha alcun fondamento”, – ha detto l'11 giugno il premier russo durante l'incontro con l'ex presidente francese Jacques Chirac. L'addetto stampa del settore operativo del presidente russo Viktor Chrekov ha definito infondati i timori dei francesi. In tutt'altro modo pensano gli ortodossi che vivono da tempo in Francia – principalmente emigrati russi della prima e della seconda ondata.

La Russia per mano della RPC MP toglie attivamente agli emigranti che non si sottomettono al Patriarcato di Mosca la proprietà delle costruzioni prerivoluzionarie. Di regola si usa il metodo della divisione delle comunità, con la formazione di consigli ecclesiastici “paralleli” di rappresentanti giunti da poco della “mafia russa”, che cominciano estenuanti processi con i vecchi consigli di emigrati russi. Questi processi vanno avanti con successi mutevoli – gli emigranti hanno salvaguardato la chiesa a Biarritz sotto il presidente Chirac, ma la grandiosa cattedrale di Nizza già sotto il presidente Sarkozy è stata assegnata ai “nuovi russi”. Il patriarcato di Mosca è deciso a prendere anche la famosa chiesa di sant'Alessandro Nevskij in rue Daru a Parigi, dove ora si trova la cattedra dell'arcivescovo delle parrocchie russe sotto la giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli. I vecchi russi in Francia sono così spaventati dall'ampiezza del Patriarcato di Mosca che hanno già smesso di far entrare nelle proprie chiese gli alti inviati di Mosca. Questo incidente è avvenuto all'inizio di marzo al numero due del Patriarcato di Mosca, il presidente della Sezione per le relazioni con l'estero della chiesa, il metropolita Ilarion (Alfeev). Il presidente dell'arcivescovado russo del Patriarcato di Costantinopoli, l'arcivescovo Gavriil, ha scritto a Ilarion che questi deve rimandare “a tempi migliori” la visita della chiesa di sant'Alessandro Nevskij. Come motivo del rifiuto l'arcivescovo ha indicato la decisione del tribunale francese sul passaggio di proprietà della cattedrale di Nizza, in cui amministra le funzioni la comunità dell'esarcato, alla Russia, che porterà al passaggio della chiesa alla RPC MP.

Come ha dichiarato alla “Novaja gazeta” il protodiacono del luogo di culto della Chiesa russa all'estero a Lione German Ivanov-Trinadcatyj, il Patriarcato di Mosca, “la cui presenza in Francia 10-20 anni fa era solo simbolica, oggi prende grande forza, godendo dell'appoggio occulto delle autorità francesi, il che, in particolare, spiega le nostre difficoltà nelle cause con il Patriarcato”.

* Della storia dell'affare e dei piani della Russia nei riguardi della propria nuova proprietà nel centro di Parigi la “Novaja gazeta” ha già scritto (“Cammina lontano la Chiesa Ortodossa”, n. 18 del 19 febbraio 2010).

In luogo di commento

La “Novaja gazeta” si è rivolta per un commento alla segreteria del Patriarcato di Mosca per le istituzioni all'estero. Si è chiarito che il suo segretario, l'arcivescovo Mark, a quanto ha comunicato il suo collaboratore, si trova in missione e non è possibile contattarlo. Alla domanda su chi possa commentare lo scandalo che è scoppiato, il collaboratore del segretario ha risposto che sono tutti in ferie e che egli stesso ne sente parlare per la prima volta. Altri tentativi di mettersi in contatto con i membri della gerarchia della Chiesa sono stati senza successo – la comunicazione è bloccata. La “Novaja gazeta” non recede dalle proprie intenzioni di conoscere il punto di vista della RPC.

Aleksandr Soldatov

25.06.2010

[1] Gioco di parole impossibile da rendere. L'originale Špionskij sobor rimanda alla celebre Sionskij sobor (Cattedrale di Sion) di Tbilisi.

[2] Russkaja Pravoslavnaja Cerkov' (Chiesa Ortodossa Russa), Moskovskij Patriarchat (Patriarcato di Mosca).

[3] Nell'originale è scritto Sudovskaja in luogo del corretto Saudovskaja.

[4] Il gasdotto dalla Russia all'Europa occidentale attraverso il Baltico.

[5] Si riferisce al detto russo “Tolta la testa, non si piange per i capelli”.

[6] Sorta di CIA russa.

[7] Nell'originale stukačestvo, cioè attività da stukač (“persona che bussa”, alla porta dei servizi segreti cioè).



http://matteobloggato.blogspot.com/2010/06/il-pasticciaccio-del-centro-spirituale.html

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