16 gennaio 2009

A proposito di società civile in Russia (II)

Le prospettive della società civile nella Federazione Russa

Belozercev S.V. [1], 12.01.2009 15:16

e l’uso di forme arcaiche di organizzazione sociale

Stimati colleghi, la teoria è bella solo quando è confermata dalla pratica. Certo, anche alla pratica sono necessarie basi teoriche, modelli provati di ciò che si può pronosticare in campo sociale per non ripetere gli errori o per non commetterne affatto.

Ma noi viviamo in Russia e con la leadership che c’è. Perciò non si può parlare né di modelli del futuro, né di una prova o di una valutazione di possibili varianti di un avvenire ipotizzato o perfino proposto, in quanto neanche la Duma di Stato [2] da noi, stando a quanto ha detto il suo presidente, appartenente all’organizzazione sociale “EdiRaska” [3], non è un posto per discutere. I nostri leader fanno esperimenti su persone vive, che, come nella sovrappopolata Cina, non vengono contate, nonostante la popolazione si riduca clamorosamente (di circa un milione di persone all’anno senza considerare gli scontri armati) e neanche si riproduca. Le cose più importanti su cui si concentra il pensiero dei leader del paese e dei suoi soggetti sono due problemi, per la soluzione dei quali viene da questi indirizzata tutta la ricchezza nazionale – l’arricchimento personale (di clan) e il mantenimento del potere e fra l’altro questo e quello vengono risolti con ogni mezzo e senza fare alcuna economia.

Abbiamo cominciato a parlare della comparsa di strutture arcaiche nel corpo sociale anche nella sfera dell’amministrazione della società quando il popolo, che non riceve dal potere altro che privazioni, è costretto a rivolgervisi, non vedendo via d’uscita dall’economia e dalla vita sociale che crollano sotto la verticale del potere corrotto, è costretto a rivolgervisi per mancanza di sicurezza non solo nei confronti dei semplici banditi, ma anche nei confronti del terrore di Stato e del racket di Stato totali. Quando nella sfera dell’amministrazione manca la possibilità di interloquire e per tranquillizzare il popolo lo si nutre di realtà virtuale attraverso i mezzi di comunicazione di massa, con la creazione di una pseudorealtà e al di fuori della televisione, per esempio, con la sostituzione della sempre più incessantemente schiacciata società civile con ogni sorta di OP (obščestvennnye palaty [4]), di “partiti” non ideologici, allora, evidentemente, essa stessa comincia a credere a questa menzogna, per quanto le decisioni prese siano poco adeguate. Il popolo, invece, scontrandosi con una realtà radicalmente diversa e non essendo in grado di risolvere alcun suo problema attraverso organi di potere che non sono stati formati per servirlo e tutelarlo, è costretto a cercare un loro sostituto per lo meno per la propria salvaguardia. Infatti gli organi per la tutela dell’ordine sono difficili da distinguere dai banditi, in quanto utilizzano gli stessi metodi e gli stessi mezzi e gli uni e gli altri si basano sulla paura che incutono alla gente, rapinano e violentano.

Il più pericoloso poligono delle cose suelencate sono diventate nel nostro paese le repubbliche del Caucaso del Nord e fra queste la Repubblica di Inguscezia.

Si potrebbe raccontare molto di quello che accade realmente in Inguscezia: continui sequestri di persona (anche a scopo di riscatto), esecuzioni extragiudiziali, catalogazioni di rapine e banditismo dei servizi segreti come lotta con i terroristi e così via, ma di tutto questo si può leggere nel sito perseguitato dai servizi segreti per aver detto la verità “Ingushetia.ru”, ora, fra l’altro, già diventuo “Ingushetia.org”. Tutti hanno certamente sentito parlare dell’iniziativa, che ha fatto rumore, ma non è stata portata avanti per i timori degli organizzatori, “Io non ho votato”, quando nella repubblica hanno raccolto le firme di persone che non avevano votato alle elezioni del 2007 г., il cui numero superava ampiamente la metà degli elettori. Qualche mese prima delle elezioni fece impressione la lista stampata dei deputati eletti all’Assemblea Popolare dell’Inguscezia che era in possesso del presidente della RI Zjazikov e causò non solo il rifiuto di partecipare alla farsa, ma anche una pacifica protesta sociale che attraverso manifestazioni ha gridato contro il proprio presidente e il proprio governo e ha preteso la messa in stato d’accusa dei corruttori.

La quantità di firme e indirizzi certificati a livello notarile non è stata trasmessa né alla SK [5] della procura della Federazione Russa per far chiamare a rispondere penalmente come previsto dalla legge i colpevoli della totale falsificazione dei risultati delle elezioni, né al presidente della Federazione Russa per informarlo delle cose compiute e provate dal presidente-cekista [6] inguscio in carica. Tutti hanno sentito delle continue crudeli misure prese nei confronti della gente comune e dei giornalisti partecipanti alle manifestazioni contro la corruzione e il regime politico della repubblica, della paura e della mancanza di volontà delle autorità dello Stato di ascoltare il popolo, delle continue menzogne pubbliche ufficiali del presidente-cekista inguscio sulla costruzione di fabbriche, abitazioni, strade e così via. Menzogne invece di posti di lavoro e di case per deportati e profughi, menzogne invece di oneste e professionali indagini sui crimini, menzogne e corruzione invece di speranza per il futuro, invece di prospettive per lo sviluppo della società e della repubblica.

E in questa situazione il popolo che ha perso speranza nel potere ha deciso di rivolgersi a una forma arcaica di amministrazione – il Mechk-Kchel, in cui ogni tejp [7] inguscio eleggeva un deputato. L’agenzia di informazioni REGNUM ha tradotto questo nome sia come “Consiglio del paese” sia come “Tribunale Popolare”, “in cui in passato gli anziani dei clan decidevano le questioni di guerra e di pace e i principi dell’organizzazione dello Stato. Secondo una leggenda, in una di queste riunioni gli anziani vajnachi [8] rifiutarono l’istituzione e la scelta di re e principi in favore della democrazia comunitario delle persone libere”. Essenzialmente è stato creato un organo di parallelo di autogoverno popolare, che non contraddice né la Costituzione russa, né la Convenzione internazionale sull’autogoverno. Perché nei mezzi di informazione di massa si siano riversate menzogne, al servizio della paura delle autorità, su estremismo, separatismo, incostituzionalità e altre stupidaggini, è molto più facile spiegare studiando i documenti che elencano gli scopi, i compiti e i mezzi per metterlo in atto. Meglio di tutto parlano i dcoumenti nel sito “Ingushetia.ru (org)”, per esempio il progetto di Statuto:

“Il Mechk Kchel viene creato come organo di autogoverno sociale della Repubblica di Inguscezia in condizioni di perdita o di piena mancanza di controllo da parte degli organi di potere statale su ciò che accade nella repubblica, sulla massiccia inosservanza (prima di tutto da parte dei rappresentanti della maggior parte delle strutture di potere) sul suo territorio della vigente legislazione della Federazione Russa, delle norme della Costituzione della Federazione Russa, della Costituzione della Repubblica di Inguscezia e del diritto internazionale, del vigente comma 4 dell’art. 15 della Costituzione della Federazione Russa nella parte sul diritto della Patria [9] e sulla sua priorità sulle leggi federali in caso di mancata coincidenza delle loro norme e anche sulla corruzione degli organi di potere nella totale mancanza di trasparenza del loro funzionamento e cioè del controllo su di essi da parte dei cittadini, sulla liquidazione della necessità di render conto e della responsabilità del potere davanti ai cittadini (al popolo come base del diritto russo), sull’usurpazione del potere degli organi rappresentativi da parte di persone nominate da strutture del potere esecutivo, sulle massicce esecuzioni extragiudiziali, sull’uso della tortura e del terrore nei confronti di cittadini russi da parte di rappresentanti delle cosiddette strutture armate della repubblica e federali, l’ovunque massiccia copertura dei crimini, la mancata conduzione di indagini, il funzionamento del potere giudiziario e degli organi di tutela dell’ordine su basi diverse da quelle della Legge, l’utilizzo della legislazione penale come strumento politico, le massicce violazioni dei diritti umani e la negazione del sostegno agli interessi legali dei cittadini russi che vivono sul territorio dell’Inguscezia. In tutti i tempi e presso tutti i popoli in mancanza da parte dello Stato di capacità e\o di volontà di svolgere le proprie funzioni, prima di tutto nel garantire la sicurezza, la vita dignitosa e il progresso dei cittadini e della società, queste funzioni a scopo di salvaguardia di se stessa sono state sempre prese su di se dalla società civile, in quanto era minacciata l’esistenza stessa, tanto della società (del popolo), quanto dello Stato. La mancanza di volontà da parte delle autorità non solo di servire il popolo, ma persino di ascoltare il popolo è diventata stridente: il diritto a svolgere manifestazioni e riunioni ha di fatto cessato di esistere e queste vengono disperse con l’uso della forza, sul territorio la libertà di parola e quella dei mezzi di informazione di massa non esiste, senza punizioni l’esercizio dell’attività professionale dei giornalisti di altre regioni viene ostacolato con la violenza, la distruzione degli strumenti di lavoro, la detenzione, l’espulsione dalla Repubblica di Inguscezia e perfino con la presa in ostaggio. I rappresentanti di diverse bande armate, fra cui uomini delle strutture per la tutela dell’ordine federali e della repubblica, si spostano liberamente e senza ostacoli sul territorio della repubblica indossando maschere, con mezzi di trasporto senza segni di riconoscimento e senza targhe, irrompono nelle case dei cittadini senza presentare mandati e documenti che attestino la loro identità, rapinano e uccidono persone, tra cui bambini in tenera età, distruggono intenzionalmente proprietà, sequestrano persone e in caso di loro (dei banditi) arresto da parte della polizia della repubblica, vengono liberati illegalmente dallo FSB [10] senza che vengano condotte indagini sulle loro azioni contro il diritto e con la restituzione dei mezzi per commettere crimini – le armi.

L’inazione delle autorità federali in difesa della Legge, dei diritti e delle libertà dei cittadini riconosciuti dalla Costituzione e dalle convenzioni sul territorio dell’Inguscezia, dove la persona, i suoi diritti e le sue libertà hanno cessato di avere qualsiasi valore, dove questa è alienata dal potere e privata di difesa costituzionale, obbliga i cittadini non indifferenti e socialmente attivi, in piena armonia con le norme del diritto proclamate in Russia, a istituzionalizzare la propria intenzione di difendere i diritti e rappresentare gli interessi dei russi nella Repubblica di Inguscezia, a garantire sul suo territorio la pace (la tranquillità e l’ordine) e la giustizia, la reale applicazione delle leggi costituzionali e federali della Federazione Russa attraverso il proprio organo realmente rappresentativo di autogoverno sociale – il Mechk-Kchel”.

La creazione di questo organo è legata in parte anche al rifiuto di fatto, da parte della Duma di Stato, di svolgere in generale elezioni, in quanto dopo il divieto di votare contro tutti [11], l’abolizione delle circoscrizioni con il sistema maggioritario e la permanenza delle più corruttibili liste di partiti permessi dal potere esecutivo, l’abolizione dell’elezione da parte dei cittadini dei capi del potere esecutivo dei soggetti della Federazione, è stato tolta anche la soglia di sbarramento che li rende legali, i cittadini cioè hanno cessato di essere necessari per far riconoscere una procedura valida e legale (sono sufficienti i voti delle commissioni elettorali).

“I cittadini russi che vivono nella Repubblica di Inguscezia ritengono che solo il Mechk-Kchel sia capace di rappresentare i loro interessi nel contrastare le provocazioni, l’incitamento all’inimicizia e all’odio su base nazionale e religiosa, fra l’altro da parte degli organi di potere della repubblica, di rendere possibile il raggiungimento della pace e la rinuncia alla violenza e alla paura come unici mezzi del potere politico, di bloccare il provocatorio e finalizzato ai propri scopi separatismo del presidente, dello FSB e della leadership del ministero degli Interni della Repubblica di Inguscezia, che conducono oggettivamente alla rottura dell’integrità della Russia e ristabilire l’applicazione dei commi degli articoli immutabili della Costituzione della Federazione Russa che riguardano anche i diritti umani inalienabili, che non sono in vigore sul territorio dell’Inguscezia e propriamente gli artt. 17-25, 27-32, 35, 38-42, 45-50, 52-53, 55-56, 60, 64 della Costituzione della Federazione Russa. Nella situazione che si è creata nella repubblica solo il Mechk-Kchel potrà trasformare il processo politico in una forma di accordo degli interessi e delle esigenze dei diversi gruppi sociali, rendendo noti al potere esecutivo questi già concordati interessi perché questo elabori i meccanismi per la loro garanzia, spingendo le autorità della repubblica all’approvazione di un efficace e reale processo di accordo e a un ragionevole appoggio delle decisioni comuni invece dell’imposizione della paura e della violenza come unici mezzi da essi applicati per attuare decisioni che contraddicono tanto le vigenti norme di diritto basate sulla Costituzione quanto quelle basate su convenzioni”.

Del fatto che ci fosse l’intenzione di riorganizzare un organo arcaico, che rappresentava solo i tejp, parla la formulazione a proposito di un’ampia rappresentanza: “Del Mechk-Kchel della repubblica di Inguscezia (in seguito Mechk-Kchel) possono far parte su base volontaria i cittadini della Federazione Russa che vivano sul territorio della repubblica e siano stati eletti in questo organo di autogoverno sociale per rappresentare gli interessi delle proprie formazioni nazionali, di clan, sociali e religiose sulla base di una procedura approvata dal congresso del Mechk-Kchel e anche da cittadini a cui il congresso abbia riconosciuto di avere particolari meriti davanti allo Stato e alla società, che siano inseriti nel Mechk-Kchel dal congresso e forniti del diritto di voto consultivo. A far parte dell’autogoverno sociale non possono essere eletti i cittadini che si trovino al servizio dello Stato o siano stati eletti negli organi di potere rappresentativo, ad esclusione di quelli distrettuali della Repubblica di Inguscezia. Nessuna struttura del potere esecutivo ha rappresentanza nel Mechk-Kchel e i rappresentanti di questo possono essere invitati a prender parte ai lavori solo per esprimere il punto di vista di queste strutture sui problemi esaminati o sui progetti elaborati di documenti approvati, e a loro volta i loro atti normativi non possono avere per il Mechk-Kchel un carattere di dovere, così come non devono contraddire la legislazione vigente su un territorio russo governato da un organo di autogoverno sociale della Repubblica di Inguscezia”.

“Lo Statuto è elaborato allo scopo di attrarre ampie cerchie della società inguscia alla progettazione e, di conseguenza, alla realizzazione di una politica statale della Federazione Russa e della Repubblica di Inguscezia da parte di strutture della società civile, affinché gli organi di potere tengano contro delle diverse esigenze e dei diversi interessi dei cittadini come fondamento, determinato dalla Costituzione, del loro operato, delle loro iniziative sociali, della difesa dei diritti delle formazioni sociali e dei cittadini e anche della creazione di un meccanismo e dell’attuazione di un reale funzionamento di un controllo sull’attività e la formazione di organi di potere pubblico e anche di organi che garantiscano la tutela dell’ordine. Una delle principali funzioni del Mechk Kchel è l’esame da parte della società dei disegni di legge e degli atti normativi della Repubblica di Inguscezia, delle risoluzioni e dei disegni di legge riguardanti le prospettive di sviluppo dell’Inguscezia, compiuto sia da parte dei suoi membri, sia da parte di specialisti convocati a tale scopo. Lo sviluppo della repubblica è possibile solo con la continua interazione dell’organo di autogoverno rappresentativo Mechk-Kchel e degli organi di potere statali e con il dialogo tra potere e cittadini, altrimenti il potere esecutivo non lavora per la società, ma per se stesso, per la conservazione dei funzionari a spese dei cittadini e contro le loro esigenze, i loro interessi e la loro volontà, cosa che non ha diritto di esistere secondo l’essenza e lo spirito della Costituzione russa.

Alla base dello Statuto del Mechk-Kchel sono poste le disposizioni chiave della legge direttamente operante – la Costituzione russa: il carattere democratico e di diritto dello Stato (art. 1, comma 1), la persona, i suoi diritti e le sue libertà come unico e più alto valore detertminante, il rispetto e la difesa di questi diritti e queste libertà come dovere fondamentale dello Stato (art. 2). A questi diritti si rifanno quelli suindicati e sostenuti sul territorio della Repubblica di Inguscezia: la parità di diritti, fra l’altro tra i cittadini (art. 19), l’uguaglianza delle formazioni sociali davanti alla legge (art. 13, comma 4), tranne quelle la cui creazione e attività è proibita (art. 13, comma 5), la libertà di pensiero e di parola, la libertà di informazione (art. 29), il diritto di formazione e la libertà di attività delle formazioni sociali (art. 30), il diritto alla partecipazione all’amministrazione dello Stato (art. 32) e altre norme costituzionali”.

Certo, la cosa più terribile per le autorità ufficiali è l’annunciata intenzione di non fare ritrovi [12] per conversare su quello che capita, ma senza alcuna azione reale: “Il Mechk-Kchel è intenzionato ad attuare la mobilitazione della popolazione della repubblica in favore dell’attuazione di tutte le risoluzioni delle autorità della repubblica, prese in accordo con la Legge e negli interessi del popolo dell’Inguscezia, che non violino i diritti legali dei cittadini e anche per opporsi a qualsiasi risoluzione che violi i diritti riconosciuti dalla Costituzione e dalle convenzioni e le libertà dei cittadini, che provochi inimicizia tra le etnie, le religioni e i gruppi sociali, che permetta oggettivamente a qualsiasi formazione armata anonima (gruppi militarizzati di persone che nascondono i loro volti, di comandanti che non presentano documenti di identità e mandati legali per compiere qualsiasi tipo di azione, che si spostino su macchine senza segni riconoscibili di appartenenza e senza targhe) di operare nella repubblica, che portino alla distruzione delle basi costituzionali della Federazione Russa”.

Nel valutare il problema di un nuovo organo rappresentativo di autogoverno si è detto del tutto giustamente che “lo statuto respinge subito qualsiasi accusa o rimostranza – è un organo sociale previsto dalla Costituzione della Federazione Russa, è un organo di autogoverno previsto sia dalla Costituzione della Federazione Russa sia dalla legislazione federale sull’autogoverno e in armonia con la Convenzione Europea. Il livello di potere del Mechk-Kchel sarà quello che verrà realmente raggiunto attraverso la fiducia dei cittadini, l’aspirazione a sottomettersi alle sue decisioni, cioè molto più alto di quello degli organi illegittimi ufficialmente esistenti”. Lo statuto deve contenere “quelle funzioni che sono già state valutate nel Sito (Il controllo sugli organi di potere esecutivo e giudiziario, il ritorno a scegliere i capi della polizia locale e i giudici, la reale responsabilità delle persone che ricoprono una carica per le azioni e le inazioni, il diritto di valutare gli eletti negli organi rappresentativi ed esecutivi a qualsiasi livello, le indagini indipendenti con la partecipazione di esperti non legati a strutture dello Stato e di specialisti...)”.

Non a caso all’organo di autogoverno popolare già si rivolgono perfino dall’estero per problemi riguardanti, per esempio, l’amministrazione dell’attività religiosa – come dire, decidete con cultura religiosa all’estero, in quanto i muftì parlano solo della preoccupazione per gli studenti, che in confronto agli altri sopportano un sacco di difficoltà, sono impegnati in tournée all’estero e nel garantire se stessi così come le autorità laiche della repubblica.

Come ho già detto, l’Inguscezia è diventata il poligono di esecuzione dei più sporchi metodi di potere in Russia e il segnale di un possibile risveglio della società civile e la sua istituzionalizzazione contro la volontà e la violenza delle autorità, sia pure in forma di organizzazione arcaica parallela a un potere inattivo o attivo contro il popolo, in luogo di qualcosa di non conveniente per il popolo, è gia suonato. La cosa più realistica sarebbe stata un “cambiamento del destino” del presidente inguscio ad opera dei suoi colleghi cekisti, cioè la sua uccsione fatta passare per la vendetta sanguinosa, annunciata da parte dei parenti del proprietario del sito “Ingushetia.ru” Magomed Evloev, ucciso per ordine dei capi dell’associazione per delinquere al potere. Ma le autorità federali, temendo per l’Inguscezia l’esplosione sociale provocata da molto tempo, hanno deciso di sostituire semplicemente il leader inguscio, inculcando al contempo alla gente il pensiero, che il Mechk-Kchel sia stato creato solo per togliere di torno il cekista che ha derubato e distrutto la repubblica e i suoi corrotti sostenitori. Se riuscirà a ingannare la gente, a convincere o a comprare la leadership del nuovo e non del tutto creato organo di autogoverno perché dica che questo è stato creato non per una riorganizzazione della vita sociale, che soddisferebbe la stragrande maggioranza degli abitanti dell’Inguscezia, per la cessazione dell’arbitrio di qualsiasi persona che ricopra una carica e di qualsiasi struttura, ma solo per far sostitutire il vertice della leadership mantenendo immutato l’attuale sistema di rapporti sociali, lo mostrerà la vita.

Belozercev S.V., dottorando in filosofia, libero docente dell’Università statale aperta di Mosca, rusalternate2006@narod.ru (III ciclo di lezioni in onore di M.M. Kovalevskij [13], 13-14.11.08)

http://www.ingushetia.org/news/17601.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Sergej Vladimirovič Beolozercev, fra l’altro co-presidente del Partito Social-Democratico Russo.
[2] La “camera bassa” federale.
[3] Nome spregiativo di Edinaja Rossija (Russia Unita), il “partito del potere”, che ha il solo scopo di portare avanti la politica di Putin.
[4] “Camere sociali”, organismi, creati come interfaccia tra la società e il potere politico, che hanno sempre meno importanza.
[5] Sledstvennyj Komitet (Commissione Investigativa).
[6] Cekisti sono detti gli agenti della ČK (sigla di Črezvyčajnaja Komissija po bor’be s kontrrevoljucii i sabotažem, “Commissione Straordinaria per la lotta alla controrivoluzione e il sabotaggio” che si legge Če-ka nello spelling russo), la prima polizia politica sovietica, e per estensione gli agenti segreti in generale.
[7] Clan formato dall’unione di più famiglie (il corsivo è mio).
[8] Appartenenti all’etnia caucasica di cui fanno parte ceceni e ingusci.
[9] Cioè della singola repubblica, in questo caso dell’Inguscezia.
[10] Federal’naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), l’erede del KGB.
[11] Le prime elezioni multipartitiche russe contemplavano il diritto di esprimere un voto valido “contro tutti i candidati”.
[12] Posidelki sono riunioni di donne che filano e si raccontano storie.
[13] Maksim Maksimovič Kovalevskij, sociologo, giurista e storico russo (1851-1916).


http://matteobloggato.blogspot.com/2009/01/il-curioso-risveglio-della-societ.html

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