13 ottobre 2008

A proposito di Kadyrov (XII)

Versione ufficiale delle circostanze dell’omicidio di Ruslan Jamadaev:

“All’automobile Mercedes fermatasi al segnale rosso del semaforo si è avvicinato a piedi uno sconosciuto e ha sparato a Jamadaev con una pistola. A causa delle ferite ricevute, questi è morto sul posto, – ha dichiarato il direttore dell’amministrazione delle pubbliche relazioni del ministero degli Interni russo Valerij Gribakin. – A causa degli spari è rimasto ferito un altro uomo che si trovava nella macchina. Per ricercare la macchina, sulla quale probabilmente si è nascosto il colpevole, è stato messo in atto in città il piano speciale di polizia “Perechvat” [1].

Gribakin ha comunicato anche che “considerando la risonanza di questo crimine, l’indagine è stata presa sotto il proprio controllo dal capo del dipartimento di polizia criminale del ministero degli Interni Iskander Galimov”.

“Si è verificato che Ruslan Jamadaev ha ricevuto non meno di dieci ferite da arma da fuoco, mentre Sergej Kizjun ha ricevuto sette ferite da arma da fuoco”, – ha dichiarato il rappresentante ufficiale dell’SKP [2] della Federazione Russa Vladimir Markin.

Passati due giorni l’“audace e risonante” omicidio non è stato spiegato in alcun modo, il piano “Perechvat” non ha dato risultati. Non è noto se sia stata trovata la macchina in cui si sarebbero nascosti gli assassini e se ci fosse stata questa macchina (e di quale marca fosse) in generale.

Tuttavia con i dettagli diffusi dai mass media si forma il seguente quadro dell’omicidio, che se gli inquirenti non confermano, perlomeno non smentiscono.

La macchina Mercedes di Ruslan Jamadaev era blindata.

La macchina con il killer (o i killer) seguiva quella di Jamadaev. Al semaforo l’omicida è uscito dalla macchina, si è avvicinato al finestrino del guidatore, che, secondo una versione, era semiaperto, ha sparato come minimo 10 colpi contro Jamadaev e sette contro il generale Kizjun, che sedeva al posto anteriore per il passeggero.

E’ stato comunicato anche (dal giornale “Kommersant’’” [3]) che inizialmente l’omicida avrebbe sparato una scarica contro il vetro blindato e solo dopo avrebbe colpito Jamadaev e il suo passeggero.

Il giorno dopo l’omicidio nel sito del giornale Live [4] sono stati inseriti video e fotografie della macchina, e in essa c’è Jamadaev ucciso. In queste fotografie si vede che tutti i vetri della macchina sono integri e chiusi. Anche la macchina è integra all’esterno. Di conseguenza sono sorte delle domande:

1. Come ha potuto l’omicida colpire Jamadaev e Kizjun che gli sedeva accanto, se i finestrini della macchina erano chiusi?

2. Se l’omicida ha sparato da uno sportello della macchina aperto, da quale?

(Sul corpo di Jamadaev si vede chiaramente una ferita dalla parte destra – la più vicina al passeggero – del petto, mentre la parte sinistra del corpo, la più vicina alla sportello del guidatore, e della testa sono del tutto integre. Non si vedono sul corpo neanche segni di numerose ferite. La posizione dei bossoli in zona pedonale (ne sono stati trovati in tutto 16), che sono stati ripresi nelle fotografie di Live, testimoniano che il killer ha sparato dallo sportello dal lato del posto anteriore per il passeggero della macchina, cioè dalla parte di Kizjun.)

3. Di cos’era armato il killer?

(E’ noto che i bossoli trovati sul luogo del delitto sono del calibro più diffuso – 9 mm. Secondo le informazioni fornite dagli agenti, potrebbe essere sia una mitraglietta “Kedr” [5], sia una PPS [6]. Se fosse stata una “Kedr”, allora, secondo gli esperti di balistica, 16 colpi avrebbero potuto essere esplosi in 20-25 secondi, al ritmo “scarica di 2-3 colpi – pausa”. Se si sparasse più velocemente con una “Kedr”, la canna devierebbe a destra e in alto e il killer cadrebbe di fianco.)

Se, come dicono, il killer era un professionista, com’è avvenuto che un testimone – il generale Kizjun – è rimasto in vita?

4. Perché il killer non ha sparato alla testa né a Jamadaev né a Kizjun?

(Il generale Kizjun ha ricevuto alcune ferite da arma da fuoco e, secondo le notizie ufficiali, è stato portato all’ospedale Botkin (nella zona della fermata “Dinamo” della metropolitana [7]). Tuttavia l’ospedale Sklifosovskij (zona della fermata “Sucharevskaja” [8]), dove di solito vengono portati i feriti da arma da fuoco, è molto più vicino [9]).

5. Dov’è stato ferito e quante ferite ha comunque ricevuto il generale Kizjun?

(Un alto esponente del ministero degli Interni, che è stato sul luogo del delitto, ha raccontato alla “Novaja gazeta”, che nel rapporto sull’esame del luogo del delitto, steso quella sera dagli uomini della MUR [10], era indicato, che il generale Kizjun era stato leggermente ferito. Letteralmente dopo un giorno comunicavano già ufficialmente che il generale Kizjun stava “decisamente meglio”).

6. Perché le indagini sono state tolte al dipartimento per la lotta contro il crimine organizzato e il terrorismo del ministero degli Interni della Federazione Russa?

(E’ un caso senza precedenti, poiché tutti gli omicidi etnici [11] su commissione sono affare di questo dipartimento. Un po’ più tardi l’omicidio di Jamadaev è stato tolto anche alla MUR. Di conseguenza le operazioni vengono condotte dal dipartimento di polizia criminale del ministero degli Interni della Federazione Russa, del quale si dice che vi lavorino “persone con una fine comprensione del momento corrente e dei bisogni dei servizi segreti”).

Il generale Kizjun era un vecchio amico di Jamadaev, negli anni ‘90 formarono insieme il battaglione “Vostok” – un sottoreparto della GRU [13].

7. Il generale Kizjun è un agente della GRU – uno dei più minacciosi servizi segreti del paese?

(Secondo informazioni ricevute da fonti operative, tutti i finestrini della macchina di Jamadaev erano chiusi. Secondo la versione sostenuta non ufficialmente dalle nostre fonti nel ministero degli Interni e nell’FSB [14], non è escluso che “l’omicidio di Jamadaev sia stato organizzato dai servizi segreti, forse per ordine di Kadyrov. Tecnicamente avrebbero potuto fare così: Kizjun ha aperto lo sportello, dal quale è stato ucciso Ruslan Jamadaev, poi Kizjun è stato ferito ed è stato nascosto”).

Dossier della “Novaja gazeta”

Sergej Nikolaevič Kizjun è nato il 17 aprile 1956 nella città di Luck (Ucraina). Ha finito gli studi all’istituto militare “Suvorov” di Minsk nel 1973, quelli alla scuola ufficiali di Kiev nel 1977, quelli all’accademia militare “M.V. Frunze” nel 1987, quelli all’accademia militare dello Stato Maggiore delle forze armata della Federazione Russa nel 1998. Ha servito nelle truppe del distretto militare bielorusso, nel gruppo delle truppe sovietiche in Germania, nei distretti militari dell’estremo oriente [15], di Mosca e del Caucaso settentrionale. Nel 2001 è stato nominato comandante delle forze in campo in Cecenia. Dal settembre 2001 Ruslan e Sulim Jamadaev divengono suoi vice. Proprio Kizjun nell’agosto 2002 propose a Ruslan Jamadaev di prendere le redini del comitato esecutivo regionale ceceno di “Russia Unita” [16]. Nel 2002 con i sostenitori del clan degli Jamadaev grazie all’attiva mediazione di Kizjun fu formato un reparto speciale del comando militare della Repubblica Cecena, entrato poi a far parte del raggruppamento di montagna del ministero della Difesa russo. A novembre dello stesso anno il reparto fu trasformato nel battaglione “Vostok”. Ufficialmente il “Vostok” entrò a far parte della 42.a divisione di fanteria motorizzata dell’esercito russo. In realtà era sottoposto al GRU dello Stato Maggiore del ministero della Difesa della Federazione Russa. Nel marzo 2005 Sergej Kizjun fu nominato capo del quartier generale e primo vice comandante delle truppe del distretto militare di Leningrado [17]. All’inizio del 2008 è stato congedato con il grado di generale di brigata. E’ stato decorato con un ordine e varie medaglie.

Elena Kostjučenko
Elena Milašina

29/9/2008, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2008/72/00.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] “Cattura”.

[2] Sledstvennyj Komitet pri Prokurature (Commissione Investigativa della Procura).

[3] “Uomo d’affari”, giornale economico russo.

[4] Presumibilmente la piattaforma blog “Livejournal”.

[5] “Cedro”, arma di fabbricazione russa.

[6] Pistolet-Pulemët Sudaeva (Mitraglietta – letteralmente “Pistola-Mitragliatrice” – di marca Sudaev).

[7] A Mosca si identificano i luoghi indicando la fermata del metrò più vicina. Qui si tratta della zona nord-orientale, in posizione abbastanza periferica, presso lo stadio della Dinamo.

[8] Nella parte settentrionale di Mosca, ma ben più vicino al centro.

[9] In effetti l’omicidio è avvenuto in una strada che costeggia la Moscova, nel centro di Mosca.

[10] Moskovskij Ugolovnyj Rozysk (Polizia Criminale di Mosca).

[11] Cioè che hanno a che fare con i “non russi”.

[12] Oriente.

[13] Glavnoe Razvedyvatel’noe Upravlenie (Amministrazione Centrale dell’Intelligence).

[14] Federal’naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[15] Cioè della estremità orientale dell’Unione Sovietica.

[16] Partito che ha il solo scopo di portare avanti la politica di Putin in parlamento e in tutte le assemblee legislative della Federazione Russa.

[17] Curiosamente, anche se Leningrado è tornata ad essere San Pietroburgo da molti anni, tutto ciò che le compete è rimasto ufficialmente “leningradese”…


http://matteobloggato.blogspot.com/2008/10/lomicidio-jamadaev

-com-andata-veramente.html

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